Menu

Tipografia

Denuncia il Forum Terzo Settore: "Il decreto Milleproroghe rischia di danneggiare immotivatamente decine di migliaia di realtà del Terzo settore, con ripercussioni sui servizi e le attività che mettono a disposizione delle persone"


Potrebbe rappresentare davvero un durissimo colpo per molte realtà Non profit la non approvazione – assai paventata – della proroga dell’entrata in vigore del regime IVA per il terzo settore

EMENDAMENTO NEL MILLEPROROGHE
La norma che prevederebbe lo slittamento al 2025 dell’entrata in vigore del regime IVA per il Terzo settore rischia infatti di non essere approvata del decreto Milleproproghe. E le sue ripercussioni sarebbero durissime per molte piccole associazioni del nostro Paese, a rischio chiusura.

ALLARME DEL TERZO SETTORE
A lanciare l’allarme sono le stesse associazioni e il Forum Terzo Settore, che per voce della sua presidente, Vanessa Pallucchi, dichiara: Il decreto Milleproroghe rischia di danneggiare immotivatamente decine di migliaia di realtà del Terzo settore, con ripercussioni sui servizi e le attività che mettono a disposizione delle persone. Tra gli emendamenti in votazione – e di cui temiamo la mancata approvazione - c’è infatti quello che farebbe slittare a gennaio 2025 l’entrata in vigore del regime Iva per gli enti non commerciali: una misura fondamentale per la sostenibilità delle associazioni, in particolare delle più piccole, e che si rende oggi indispensabile alla luce dei ritardi nella mancata definizione della disciplina Iva per il Terzo settore”. Così, la portavoce del Forum Terzo Settore.

APPELLO AI PARLAMENTARI
La richiesta è quindi a tutti i parlamentari, affinchè non votino quell’emendamento “peraltro dopo che è stato sottoscritto da quasi tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione”. Sarebbe un insensato colpo al non profit - dichiarano. 

NESSUN BENEFICIO FINANZIARIO
A ciò si aggiunge il fatto che, come stimato dal Servizio del Bilancio del Senato nel 2023, dall’entrata in vigore del nuovo regime Iva non ci sarebbe neppure un vantaggio sul fronte del gettito fiscale, quindi nessuna motivazione di natura finanziaria può essere addotta. Al contrario, ci saranno maggiori oneri burocratici e amministrativi a carico del Terzo settore. “Perchè allora danneggiare in questo modo un comparto che contribuisce in maniera consistente allo sviluppo economico e sociale del Paese?” conclude Pallucchi.

Redazione

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy