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FISH e FAND hanno portato al Presidente del Consiglio Conte le istanze delle persone con disabilità

In una nota di ieri FISH e FAND hanno reso noto che il Presidente del consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha accolto la richiesta di un ulteriore confronto con le due maggiori Federazioni delle persone con disabilità, che già nei giorni scorsi avevano lavorato a e diffuso molte proposte (anche di aggiustamenti dei molti provvedimenti approvati), in vista della presentazione delle prossime misure per affrontare la situazione contingente in emergenza Covid19. L’incontro, nell’imminenza della diffusione del cosiddetto “decreto maggio” è quindi l’ideale prosecuzione di un confronto ormai consolidato, fanno sapere i rappresentanti, Falabella e Pagano.

Sul tavolo la stesura di un documento assai complesso: il “decreto maggio”, appunto, che investirà temi economici, del mercato del lavoro, del sostegno alle imprese, del supporto alle famiglie e di contrasto alla povertà e al rischio di impoverimento. In questi contesti FISH e FAND hanno portato istanze, rischi e disagi delle persone con disabilità.

Tra i punti caldi, FISH e FANd segnalano sicuramente l’ambito del lavoro con la necessità da un lato di tutelare la salute di tutti e l’eventuale maggiore esposizione di alcuni lavoratori con disabilità, dall’altro di evitarne la marginalizzazione. Ma vi è anche l’urgenza di perfezionare, confermare, chiarire strumenti di flessibilità e di conciliazione fra lavoro e necessità di assistenza familiare, in particolare in un momento in cui centri e scuole sono chiusi e i servizi di trasporto sono rallentati e di difficile fruizione.

C’è poi il tema della riapertura dei centri per le persone con disabilità: scelta che è stata affidata alle Regioni. In questo momento le risposte sono rade e assai poco omogenee, con un conseguente disorientamento di molte famiglie che da un un paio di mesi si sono assunte il carico totale dell’assistenza, dichiarano le due Federazioni. I caregiver familiari, le cui condizioni in taluni casi sono già al limite della sostenibilità, meritano una attenzione più concreta e per troppo tempo rimandata.

Su questi risvolti, come sulle lacune della didattica, non sono mancate le sollecitazioni già espresse anche al Ministero della Pubblica Istruzione.

Poi ci sono i timori per i rischi di impoverimento e di isolamento sociale: le proposte sono di rivedere i criteri del reddito di cittadinanza rimuovendo quei criteri che rappresentano una disparità di trattamento, inserire nel nuovo strumento del reddito di emergenza elementi di maggiore attenzione per i nuclei con persone con disabilità, aumentate i Fondi destinati alla disabilità (FNA, Vita indipendente e dopo di noi) sono interventi quanto mai necessari.

Infine un fenomeno preoccupa molto le Federazioni, quello segnalato da più parti che riporta atti di violenza di genere acuiti nel corso della Fase 1. La violenza di genere, ancora più spesso, riguarda le donne e ragazze con disabilità: vanno attivati, rafforzati, qualificati gli interventi per contrastare in tutti i modi questi episodi.

“Abbiamo ottenuto la prevedibile attenzione, – dichiarano Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, rispettivamente presidente FISH e FAND – ma anche conferme e chiarimenti su alcune misure già previste del ‘cura Italia’.  Vi sono aperture future per un confronto sulla revisione dei trattamenti pensionistici,  richiesti con forza dalle Federazioni. Ma soprattutto abbiamo apprezzato dal Presidente Conte la risoluta intenzione di intervenire per la deistituzionalizzazione e il rafforzamento degli interventi per la vita indipendente delle persone con disabilità. Attendiamo ora il testo completo del decreto di maggio, per poterlo analizzare nella sua completezza.”

Redazione

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