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E' morto a Washington, negli Stati Uniti, a 71 anni, uno dei padri riconosciuti dell'"Americans with Disabilities Act", un documento storico per i disabili americani, una sorta di Carta dei Diritti approvata dal Congresso e firmata dal presidente George Bush nel 1990. Al momento della firma Justin Dart, stroncato da una malattia ai polmoni, era lì, accanto al presidente. Un avvocato conosciuto anche per come si presentava, con cappello da cowboy, stivali texani e carrozzina. Dart, una figura leggendaria, perse l'uso delle gambe a 18 anni dopo essere stato colpito dalla poliomelite, assistito con grande forza dalla moglie Yoshiko.

Il documento del '90 è considerato dagli esperti una pietra miliare per i diritti civili degli ultimi decenni. Sancisce il divieto assoluto di discriminazione neri confronti dei disabili da parte delle agenzie governative e delle aziende private che ricevono sovvenzioni pubbliche. Inoltre stabilisce l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e sui mezzi di trasporto.

Mr. Dart (ricordato con affetto da molti siti Usa) fu insignito della "Medaglia della Libertà", da Bill Clinton nel '98, uno dei riconoscimenti più elevati degli Stati Uniti. "Justin Dart ha letteralmente aperto le porte a migliaia di nostri concittadini all riconoscimento dei diritti civili, valicando un confine epocale". Nel '91, mentre il combattivo avvocato girava per la Nazione per promuovere l'"Americans with Disabilities Act", lui e il suo assistente furono lasciati a tertta dal comandante di un pilota di aerei perché non si prendeva la responsabilità di far salire a bordo sedie a rotelle. Il giorno dopo ne parlavano con sdegno i giornali di tutto il mondo.

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