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Finanziaria 2007: molto se ne parla, forse tirando conclusione anche affrettate, visto che comunque non si tratta ancora di legge dello stato. A seconda delle interpretazioni sembrerebbe essere il meglio possibile, o il peggio possibile, o molto migliorabile, o già adatta al presente, o forse non al prossimo futuro.
L'occasione per parlarne è l'intervento, di cui vi riportiamo di seguito ampli stralci, firmato dalla nota associazione Anffas, e nella fattispecie curate da Marco Faini, Componente Comitato Tecnico Scientifico Anffas Onlus e responsabile per le Politiche Sociali.
Vi anticipiamo fin da subito il cauto giudizio che viene espresso in conclusione dall'associazione: "Anffas allo stato pertanto non può esprimere un giudizio positivo dell'attuale disegno di legge ma rimane impegnata, anche tramite FISH, a lavorare affinché nel testo definitivo della Legge Finanziaria siano recuperati, in positivo, gli aspetti di maggiore criticità".
In particolare sono commentati gli articoli più direttamente collegabili alle politiche sociali, dal 192 al 194, il 196 e il 198.
A questo link invece un intervento del nostro responsabile dell'area Mobilità, con la pubblicazione degli articoli 18 e 19 inerenti la mobilità delle persone con disabilità.

Prima di passare al commento degli articoli di cui sopra, è opportuno non solo ricordare le richieste "storiche" che il movimento delle persone con disabilità da tempo rivolge allo Stato, ma anche sottolineare, seppur brevemente, le iniziative sin qui adottate dalla FISH, fortemente richieste e sostenute in prima persona dalla nostra Associazione.

Da dove partiamo
Dopo anni di attesa, e constatato il peggioramento delle condizioni complessive delle persone con disabilità e delle loro famiglie, le Associazioni decisero lo scorso anno di manifestare contro il Governo allora in carica ponendo questioni e temi precisi:

  • attuare la riforma del "sistema invalidità civile" previsto dall'art. 24 della L.328/2000 (revisione dei criteri di accertamento, semplificazione delle procedure, revisione delle forme vigenti di assistenza economica)
  • innalzare le pensioni di invalidità civile parificandole almeno ai livelli delle cosiddette "pensioni sociali" (516 €/mese)
  •  incrementare le risorse per la Scuola, rivedendo il rapporto 1:138 per la determinazione degli organici degli insegnati specializzati
  • incrementare il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali
  • definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali (art. 22 L.328/2000) e revisionare i livelli essenziali di assistenza sanitaria e sociosanitaria garantendo l'esigibilità concreta del diritto alle prestazioni
  • dare corso al dibattito parlamentare sulla proposta di legge "presa in carico"
  • dare continuità e sviluppo ai temi dell'inserimento lavorativo
  • garantire il diritto delle persone con disabilità ad essere coinvolti nelle scelte ("nulla su di noi senza di noi") ripristinando, in primo luogo, le occasioni di consultazione e confronto che il precedente Governo aveva completamente azzerato dopo l'inizio della passata Legislatura.

Le iniziative recenti
Almeno due le iniziative recenti (luglio 2006) che vanno ricordate:

  • l'incontro con il Ministro della Solidarietà Sociale (On. Paolo Ferrero)
  • l'incontro con il Ministro della Salute (On. Livia Turco)
    In particolare, al Ministro Ferrero, oltre a quanto sopra indicato, sono state presentate ulteriori precise richieste:
  • attuare quanto previsto dall'art. 41 della L.104/1992 - costituzione del Comitato Nazionale per le Politiche dell'handicap
  • definire i LIVEAS (livelli essenziali delle prestazioni sociali) proponendo in particolare un "livello base" che definisca il sistema di presa in carico (saldamente in mano pubblica) in modo da garantire il diritto alla globalità, alla continuità e al coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia
  • definire la normativa in materia di concorso alla spesa da parte delle famiglie con disabili (normativa ISE)
  • recepire i contenuti della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità
  • riprendere i contenuti del Programma d'Azione del Governo 2001/2003 (il documento frutto della prima conferenza nazionale sull'handicap, rimasto completamente disatteso, ma che rappresentava, a parere delle Associazioni, un fondamentale strumento di pianificazione e programmazione delle politiche sociali)
  • costituire presso il Ministero della Salute la commissione "Disabilità e Salute"
    Di tutto ciò non si trova traccia nel disegno di legge finanziaria 2007

Commenti ad alcuni articoli del disegno di legge finanziaria 2007
Art. 192
- politiche per la famiglia
Il fondo per le politiche della famiglia è incrementato sensibilmente rispetto alla norma istitutiva (L.248/2006 2). Si passa dai 3 milioni per il 2006 e dai 10 milioni per il 2007 ai 215 milioni per ciascuno degli anni 2007/2008/2009: una dotazione complessiva di 645 milioni in tre anni!
Impieghi del Fondo:
   a. istituzione e funzionamento dell'Osservatorio nazionale sulla famiglia
   b. finanziare le iniziative di conciliazione del tempo di vita e di lavoro di cui alla L.53/2000
   c. sperimentare forme di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiore a 4
   d. sostenere la lotta contro la pedofilia e la pornografia minorile
   e. sostenere l'Osservatorio nazionale dell'infanzia e del centro di documentazione e analisi per l'infanzia di cui alla L.451/1997
   f. ricerca e diffusione di buone prassi in materia di politiche familiari
   g. sostenere le adozioni internazionali e garantire il pieno funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali
   h. finanziare l'elaborazione di un piano nazionale per la famiglia
   i. realizzare un piano per la riorganizzazione dei consultori familiari
   j. promuovere un accordo per la qualificazione delle assistenti familiari
Le iniziative h) i) e j) - in particolare - sono adottate d'intesa con la Conferenza unificata, il Ministero della Salute (iniziativa i) e dei Ministeri della Pubblica Istruzione e del Lavoro (iniziativa j).

È opportuno segnalare, sempre che il disegno di legge non subisca modifiche, cosa in realtà più che probabile, per non dire certa, in sede di dibattito parlamentare, le finalizzazioni del Fondo indicate alle lettere b) c) h) i) risultano di particolare interesse per le famiglie con disabili:

  • conciliare tempi di lavoro con tempi di vita, specialmente quando il figlio/a è in età minore, appare spesso come un ostacolo insormontabile, al di là di quanto possano aiutare le agevolazioni per la famiglia previste dalla normativa vigente (L.104/92, L.53/2000, ecc.)
  • il tema del costo dei servizi, è quasi inutile ricordarlo, costituisce uno dei "nervi scoperti" che ancora attende di essere risolto (rispetto della normativa vigente in materia di ISEE, considerazione del rischio che la famiglia con disabilità corre di vedere drasticamente mutate le proprie condizioni di vita materiale in conseguenza dei maggiori costi che la famiglia deve sostenere per curare e assistere il figlio/a/parente, ecc. )
  • un piano nazionale per la famiglia appare un obiettivo decisamente interessante, soprattutto pensando all'ultimo documento di programmazione sociale (il Libro Bianco sul Welfare redatto dal precedente Governo) che ha messo al centro delle politiche sociali la famiglia (intesa come soggetto che deve provvedere in prima persona alla cura/assistenza dei componenti in situazione di fragilità, supportata da interventi e strumenti di protezione che "esaltino" il protagonismo diretto della famiglia - buoni, voucher, agevolazioni fiscali, ecc.). Sarà interessante insomma capire in che direzione il nuovo Governo intende realmente andare, e con quali strumenti e risorse concrete si intenderà sostenere i diritti delle famiglie a vivere serenamente il proprio ruolo sociale ed educativo
  • infine, è di grande interesse per noi pensare ad una rete di consultori che possa divenire elemento concreto e diffuso per ricevere informazioni, consulenze, sostegni e aiuti in relazione al ruolo che la famiglia deve svolgere, come già detto, nella società e nell'azione educativa dei propri figli/e; ancora più interessante sarà capire se e in che modo questo Governo intenderà agire per favorire, e finalmente realizzare, l'integrazione sociosanitaria a livello territoriale, condizione indispensabile e di sistema per garantire processi di presa in carico globale e continuativa
    In altre parole, i compiti assegnati alle risorse del Fondo per la Famiglia appaiono decisamente interessanti che dovranno vedere le Associazioni seriamente impegnate a promuovere un ruolo attivo e di proposta nei confronti dell'esecutivo

Art. 193 - Piano servizi socio-educativi
D'intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, della solidarietà sociale e delle pari opportunità, il Ministero delle politiche per la famiglia dovrà promuovere e attuare l'intesa in sede di Conferenza unificata per la realizzazione di un piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi (asili nido, servizi integrativi, servizi innovativi nei luoghi di lavoro, presso i caseggiati e le famiglie).
Il piano riceverà un finanziamento di 100 milioni per ciascuno degli anni del triennio 2007/2009, oltre ad utilizzare parte delle risorse del fondo di cui all'art. 192.

Art. 194 - fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità
Anche questo fondo è di recente costituzione (vedi L.248/2006), e anche per questo fondo si registra un incremento percentualmente significativo: si passa infatti dai 10 ai 20 milioni di euro per il 2007, così come per gli anni 2008 e 2009.
Anche in questo caso si tratterà di capire in che modo un'azione tesa a modificare regole del funzionamento sociale, organizzazione dei tempi di vita e di lavoro, concrete

Art. 196 - anno europeo per le pari opportunità
Dotazione finanziaria: 1 milione di € a disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le attività di individuazione degli obiettivi di pari opportunità, dei relativi indicatori anche ai fini di un monitoraggio finale, per la promozione e il coordinamento degli eventi connessi alle celebrazioni dell'anno europeo

Art. 198 - fondo per le non autosufficienze
Il Fondo viene istituito con una dotazione per il triennio pari a 450 milioni di € (50 milionj per il 2007, e 200 milioni/anno per i due anni successivi).
L'articolo indica inoltre che l'istituzione del Fondo per le non autosufficienze si colloca " nelle more della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale, al fine di incrementare il sistema di protezione sociale e di cura delle persone non autosufficienti..".
Infine, il secondo comma indica che sarà il Ministro della Solidarietà Sociale che indicherà con proprio decreto la ripartizione degli stanziamenti del Fondo.
L'articolo in questione impone una serie di riflessioni:

  1. ancora una volta la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali di cui all'art. 22 L.328/2000 non viene affrontata, nemmeno in termini pianificatori (ci si accontenterebbe di un impegno di carattere temporale - entro quanto tempo il provvedimento sarà emanato - e di carattere contenutistico - per esempio indicando il graduale incremento di risorse da destinare al fondo nazionale per le politiche sociali, la volontà di definire standard quantitativi e qualitativi dei servizi e delle prestazioni in modo da rendere il diritto esigibile, il collegamento con i livelli essenziali di assistenza sanitari e socio-sanitari, ecc. )
  2. il Fondo per le non autosufficienze così istituito non definisce nulla riguardo alla destinazione; non si è cioè minimamente in grado di capire a cosa serva il Fondo, quali prestazioni saranno finanziate, chi saranno i destinatari, in che modo si potrà accedere alle prestazioni finanziate dal Fondo, quali processi di presa in carico garantiranno il rispetto dei diritti umani e sociali delle persone, ecc.
  3. infine, occorre dire che la dotazione finanziaria appare assolutamente inadeguata. Il dibattito sviluppatosi nella precedente legislatura e le conclusioni della XII Commissioni della Camera (Affari Sociali) avevano indicato un orizzonte economico pari a circa 5 miliardi di € per il finanziamento delle prestazioni legate al Fondo per la non autosufficienza.

In conclusione, per quanto si possa valutare oggi relativamente a questo aspetto della nuova manovra finanziaria, si può dire che il Governo ha molto positivamente avviato il processo per incrementare gli interventi in favore delle persone non autosufficienti. All'opposto, si può altrettanto dire, per i motivi sopra elencati, che sono ancora molti, per non dire tutti, i contenuti e gli aspetti da definire prima di potere dire che il provvedimento possa concretamente aprire nuovi scenari nel campo delle politiche rivolte alle persone in condizione di non autosufficienza.


INFO:

A questo link, tratto dal sito ufficiale del governo italiano, il testo in pdf del Disegno di Legge Finanziaria per il 2007.

Vedi anche il rapido intervento del nostro responsabile dell'area Mobilità, con la pubblicazione degli articoli 18 e 19 inerenti la mobilità delle persone con disabilità.


[Alberto Friso]

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