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sportCrescono le attività sportive per i disabili psichici. La Uisp Emilia Romagna (Unione italiana sport per tutti) dedica l'ultimo numero della sua rivista Area Uisp a censire le attività sportive per persone con disagio psichico che si svolgono nei vari comitati della regione. Ne emerge un panorama ricco e innovativo. "Il nostro obiettivo spiega Paolo Belluzzi, capo della commissione Diverse abilità è l'estensione del diritto allo sport a tutte le persone, senza distinzione alcuna per estrazione sociale, situazione economica o problemi psico-motori".

Ogni provincia ha una propria programmazione particolare, con attività corsistiche che spaziano fra le più differenti attività sportive. A Bologna vengono organizzati soprattutto attività in acqua, negli impianti di Borgo Panigale e all'Arcoveggio, ma anche il progetto sull'orienteering, di prossima attuazione, sembra essere interessante. Si tratta di un percorso urbano da fare con l'aiuto di una bussola e di una cartina topografica, destinato a undici ragazzi con disagio relazionale-comportamentale e patologie psichiatriche. Molto attiva anche la provincia di Imola, che ogni anno organizza "Oltre la siepe", rassegna che promuove la salute mentale e inclusione sociale.

Da dieci anni a Modena la Usip propone "Io penso positivo", una festa dello sport diretta a tutti, senza discriminazioni di alcun tipo. Le numerose associazioni che vi prendono parte si occupano tutte di integrazione delle persone con disturbi mentali e promuovono l'attività sportiva finalizzata alla socializzazione, e non all'agonismo. Sport come pallavolo, calcio a cinque e nuoto possono essere praticati da chiunque vi si voglia cimentare. "Modena è preparata a questo tipo di attività perché - ci fa notare Paolo Belluzzi, a capo della commissione Diverse Abilità qui risiedono ben 34 strutture polisportive, che assicurano una struttura adeguata ad accogliere persone bisognose di attenzione".

Anche Reggio Emilia presenta due progetti sulla disabilità . "H Sport" è un'attività fatta in piscina con la neuropsichiatria infantile dell'Usl di Reggio Emilia, che coinvolge 130 ragazzi. Alla soglia della maggiore età , i ragazzi abbandonano quest'attività per passare ad altri sport come il basket, la pallavolo e la palestra. Il secondo progetto, "Papillon", è dedicato al recupero delle funzionalità motorie, ha appena un anno di vita e coinvolge 20 persone 3 volte a settimana. La neuropsichiatria infantile è portata avanti anche a Parma, che da 4 anni sostiene l'integrazione di minori con problemi psichici, inserendo 20 soggetti ogni anno segnalati dall'Usl. È stato avviato anche il progetto "Oltrelavoro e tempo libero", che punta a occupare il tempo libero di una quarantina di persone, tra giovani e adulti, quando vengono chiuse le cooperative sociali che li ospitano. Vengono organizzati quindi corsi di ballo, ginnastica di base e giochi di squadra.

Anche sul versante romagnolo non mancano iniziative di integrazione. A Rimini ad esempio c'è "Cavalgiocare", un laboratorio per migliorare le relazioni interpersoanli dei partecipanti. Il comitato di Rimini organizza anche "AcquaGiocando" dove i ragazzi con tipologie di disagio mentale praticano sia esercizi in superficie che percorsi subacquei con bombole. "Uno degli obiettivi della commissione Diverse abilità spiega Belluzzi è la cooperazione di tutte le strutture per il bene delle persone che vogliono partecipare alle nostra attività . Corsi di formazione comuni sono tenuti annualmente in tutta la regione, e il livello che raggiungiamo è altamente specializzato. A Bologna e Ravenna si tengono ogni due anni corsi di secondo livello, al partecipano esperti provenienti anche da regioni vicine".


Fonte: Redattore Sociale

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