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stemma regione puglia Ci voleva un protocollo di intesa per mettere fine alle annose questioni che hanno visto Comuni e Asl rimbalzarsi le competenze rispetto al trasporto delle persone disabili. È quello sottoscritto il 30 giugno scorso da Anci Puglia e Assessorato regionale alle Politiche della Salute.
Un primo aspetto risulta chiaro in tutta la sua immediatezza: il trasporto delle persone disabili verso i Centri riabilitativi convenzionati con le Asl è per il 60% a carico dei Comuni e per il 40% a carico delle Asl. È totalmente a carico dei Comuni, invece, il trasporto scolastico verso le scuole inferiori mentre sono esclusivamente le Province ad occuparsi del trasporto delle persone disabili verso gli istituti superiori.
La competenza organizzativa dei tre servizi ricade nel primo caso sulle Asl che, per la parte comunale, faranno riferimento al comune di residenza della persona disabile. Nel secondo caso, invece, spetta ai Comuni di residenza dei beneficiari, nel terzo caso alle Province.
 
Il protocollo prevede anche la realizzazione di un puntuale monitoraggio dei tre profili di servizio (trasporto presso i centri riabilitativi, trasporto verso gli istituti inferiori, trasporto verso gli istituti superiori) a livello di ambito territoriale che tenga conto dell’effettiva presenza del servizio, dei numeri ad esso collegati, delle modalità di gestione e di erogazione. Il monitoraggio sarà di estrema utilità anche nella definizione della situazione debitoria/creditoria tra Comuni e Asl. Infatti in Puglia, nella maggior parte dei casi, il servizio è stato svolto finora dalle Asl, anche per conto dei Comuni e spesso senza alcun accordo siglato tra le parti. Questa situazione, protratta nel tempo, ha portato le Asl a vantare fortissimi crediti nei confronti dei Comuni debitori. In alcuni casi, questo ha significato la paralisi del servizio a tutto danno dei cittadini disabili che si sono visti privare di un servizio essenziale. Anni di ingiunzioni di pagamenti, cause e spesso, appunto, disservizi.

Il protocollo cerca di sanare questa questione prevedendo la possibilità di rateizzare fino a trent’anni le situazioni debitorie dei Comuni nei riguardi delle Asl. Per la realizzazione del monitoraggio da parte delle Asl, il protocollo appena siglato prevede tempi ristrettissimi: 60 giorni a partire dalla sottoscrizione del Protocollo e dunque entro la fine di agosto. Quale supporto tecnico il Protocollo prevede la nomina di un gruppo formato da un rappresentante della Asl, uno dei Comuni e uno della Regione per l’attuazione degli obiettivi del Protocollo d’Intesa.



Fonte: Redattore Sociale