Menu

Tipografia

Coordown ha raccolto, mettendole letteralmente alla berlina, una serie di scuse ridicole ma escludenti che le persone con sindrome di Down o altre disabilità si sono sentite dire almeno una volta. E' il focus della nuova campagna di sensibilizzazione, realizzata per affermare il diritto alla piena partecipazione alla vita sociale e all'inclusione delle persone con disabilità intellettiva

"Non è colpa tua, siamo noi a non essere preparati per portarti in gita!",
"Abbiamo già una bambina come te nel gruppo",
 
"Non abbiamo abbastanza sedie per invitarti alla riunione",
"Abbiamo chiuso le iscrizioni proprio dieci minuti fa!”

Quante volte le persone con sindrome di Down e le loro famiglie si sono sentite - e si sentono tutt’ora - dire, magari con sorrisi tirati e fintamente accorati, frasi come queste? Frasi escludenti, che fanno male e che segnano profondamente chi le riceve.

LE SCUSE RIDICOLE MA DISCRIMINANTI

Sono queste scuse, ridicole ma feroci, ad essere le protagoniste della campagna internazionale #RidiculousExcuses di Coordown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down), diffusa in occasione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, che ricorre il 21 marzo, dal titolo, RIDICULOUS EXCUSES NOT TO BE INCLUSIVE: letteralmente: “scuse ridicole per non essere inclusivi”.
Obiettivo della campagna: mettere alla berlina queste frasi ancora così presenti nella vita lavorativa, scolastica, sociale delle persone con sindrome di Down, per favorire una riflessione sulle barriere che ancora incontrano, anche e soprattutto sotto il piano culturale.

alcuni bambini a scuola, tra cui una con sindrome di Down, e la scritta ridiculous excuses not to be inclusive
TUTTE SCUSE REALMENTE SENTITE
Lanciata in anteprima su TikTok, la campagna parte dalla realtà vissuta dalle persone con SdD: è infatti il frutto della collaborazione di associazioni di tutto il mondo che hanno chiesto alle persone con sindrome di Down e alle loro famiglie quali fossero le scuse che si sono sentiti dire per essere esclusi da istruzione, sport, lavoro e altre opportunità. Alcune di queste scuse erano così incredibilmente ridicole che meritavano di essere adeguatamente celebrate. Da qui nasce il film che con un tono di voce comico, anche se amaro, racconta appunto le scuse più utilizzate per negare l'accesso e il legittimo spazio alle persone con disabilità in cinque scene. Episodi di abilismo quotidiani, dall'esclusione dalla gita di classe, al mondo del lavoro, alla scuola, nello sport, nei campi estivi e nella vita sociale.  Ma non ci sono scuse accettabili per non essere inclusivi.

LA CAMPAGNA
Fino al 21 marzo, inoltre, il canale TikTok di @CoorDown si popolerà delle testimonianze reali di persone con sindrome di Down e delle loro famiglie da ogni parte del mondo e le scuse ridicole che hanno dovuto sentirsi dire.

mamma vicino al suo bambino con sindrome di down e davanti una donna che gli sorride. sullo sfondo, la scritta ridiculous excuses not to be inclusiveL’ESCLUSIONE INDIRETTA
Viene da pensare: siamo nel 2023, davvero le persone con disabilità intellettive vengono ancora escluse? Davvero. Se per le persone con sindrome di Down le conquiste in numerosi ambiti negli ultimi anni sono state molte, capita però che, pur in maniera indiretta ed implicita, vengano messi ancora in pratica atteggiamenti discriminatori, ad esempio attraverso il ricorso a scuse spesso ridicole: le persone con disabilità intellettiva, infatti, devono ancora lottare per ottenere un posto a scuola, nei campi estivi, nello sport, sul posto di lavoro e nella vita sociale

COS’È L’ABILISMO
Le persone con disabilità subiscono svantaggi sistematici in tutti gli ambiti della loro vita per un meccanismo pervasivo, insidioso e invisibile, dato "per scontato", quello che viene definito vero e proprio abilismo. Abilismo è una parola dal significato ampio che riguarda le norme, il senso comune e i codici, spesso inconsapevoli e non riconosciuti, che modellano le nostre idee e le rappresentazioni che abbiamo sulla disabilità. Parlare di abilismo ha l'obiettivo di denunciare come le discriminazioni siano un tema trasversale che riguarda anche le persone con altre disabilità o neurodiversità, ma non solo. È necessario anche porre l'attenzione verso altre diversità e gruppi sociali svantaggiati che vivono le stesse esperienze.

La campagna è nata dalla collaborazione con l'agenzia SMALL di New York ed è stata prodotta da Indiana Production e Tinygiant per la regia di Stoney Sharp. La musica è stata composta e realizzata da Stabbiolo Music.

 Qui sotto, il video della campagna



Redazione

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione






Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy