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Online l'appello per rinviare l'inaugurazione ufficiale del Ponte di Calatrava, ancora inaccessibile

Quell'inaugurazione non s'ha da fare.
O meglio, è opportuno posticiparla.
È questo il senso di un'iniziativa che, partita online, giorno dopo giorno sta raccogliendo sempre più consensi, gettando un ipotetico ponte di comunicazione tra Venezia e il resto del mondo.
E in effetti il tema portante è un ponte: quello veneziano di Calatrava, più precisamente.
Artistico, spettacolare, imponente, e... inaccessibile.
L'ovovia che consentirà di percorrerlo a chi ha problemi motori o sensoriali non sarà pronta per la presunta data di inaugurazione ufficiale del ponte, prevista per il prossimo 18 settembre.
E così dalla Laguna parte una petizione, lanciata nel mare del Web, per chiedere il posticipo della cerimonia a quando il sistema di trasporto sarà finalmente installato.
Un messaggio che vuole arrivare all'amministrazione comunale e, soprattutto, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ospite clou dell'inaugurazione, previsto a Venezia il 18 settembre in occasione di un ulteriore impegno istituzionale.
Promotore dell'appello è il veneziano Roberto Scano, giovane figura di riferimento nell'ambito dell'accessibilità in campo informatico e, a sua volta, anche nel mondo €˜reale‑¬, dove le questioni spinose si chiamano €˜barriere architettoniche‑¬.
€˜Non ho nulla contro il ponte‑¬, precisa Scano, €˜Il problema è che inaugurarlo senza averlo reso accessibile con l'installazione dell'ovovia non ha senso‑¬.
E aggiunge: €˜Con questa iniziativa si cerca di far comprendere al maggior numero di persone possibile che, quando si progetta una costruzione, lo si fa per tutti‑¬.
Un'argomentazione, questa, che viene presentata più nel dettaglio: €˜Nel caso delle opere pubbliche‑¬, spiega Scano, €˜se nella loro ideazione non si tiene conto dell'accessibilità , viene effettuata una variante in corso d'opera, pagata dalla pubblica amministrazione.
Il progetto, dunque, viene a costare più del previsto.
E così, c'è il rischio che si crei una sorta di 'attrito' con il disabile, inteso pertanto come un 'costo'‑¬.


Le difficoltà insorte in questi anni, ben dieci, di storia del Ponte di Calatrava per renderlo accessibile sono ben note al consigliere comunale Pino Toso.
Nel suo passato, un ruolo di rappresentanza nella FISH, e una delega del sindaco per i temi dell'accessibilità e dell'abbattimento delle barriere architettoniche.
Una funzione, quest'ultima, che, come tiene a precisare, non ha abbandonato per via delle questioni insorte sull'inaugurazione del ponte: ha infatti consegnato le sue dimissioni molti mesi prima, e per altre motivazioni.
€˜Secondo una delibera del 1998, nella progettazione del ponte erano previsti accorgimenti per garantirne l'accessibilità ‑¬, spiega il consigliere comunale. €˜Poi, però, per motivi sconosciuti, gli stessi accorgimenti sono stati giudicati come 'esterni' alla costruzione dell'opera.
È un errore pensare di apporre le soluzioni dopo aver innalzato il ponte. L'accessibilità deve essere vista nel suo aspetto fondamentale: una parte integrante dell'oggetto‑¬.

Toso, inoltre, sottolinea che: €˜Il ponte merita di essere visto e vissuto nella sua interezza. Purtroppo, però, c'è il rischio che l'apparecchio meccanico di attraversamento del ponte nasconda in parte l'aspetto artistico e simbolico della costruzione‑¬.
Il consigliere, però, tiene a rivolgersi a chi critica l'impiego dell'ovovia invece di altre soluzioni: €˜La scelta non è imputabile alle associazioni, tra cui FISH e FAND, che in passato si sono riunite con l'amministrazione comunale per discutere sull'accessibilità del ponte.
L'ovovia è stata decisa dal Comune, e le associazioni non hanno potuto fare altro che accettare questo compromesso‑¬.
Associazioni che, come sostenuto dal consigliere, sarebbe stato opportuno contattare per sentire un loro parere sull'inaugurazione del ponte.

Non esiste, però, solo Calatrava: ed ecco così che il desiderio di Toso è vedere il più possibile alla portata di tutti l'intera città , dalle strutture ai trasporti pubblici.
€˜A Venezia, i nuclei familiari giovani sono pochi, mentre è alto il numero di anziani. E' dunque logico che l'abbattimento delle barriere architettoniche è un tema molto sentito‑¬, conferma a sua volta Roberto Scano. €˜In questo senso, l'amministrazione comunale si mostra attiva su più fronti, ideando numerosi progetti e iniziative attraverso i suoi uffici preposti.
E poi basti pensare alla Venice Marathon: dopo la sua conclusione, in genere le rampe per agevolare la corsa restano posizionate nella città per alcuni giorni, rendendo Venezia più agibile.
Quella del ponte di Calatrava, dunque, sembra piuttosto una questione a sé‑¬.

Una questione, però, che deve trovare una soluzione opportuna.
E allora sì che l'inaugurazione sarà una vera festa.

Il sito dell'appello per il posticipo dell'inaugurazione del Ponte di Calatrava

La pagina dell'Informahandicap di Venezia

Per approfondire:

FERMATE IL PONTE DI CALATRAVA A VENEZIA!

L'APPELLO 'ANTI' PONTE

PONTE DI CALATRAVA, ARRIVA L’OVOVIA


[Roberto Bonaldi]

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