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Dal Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità la richiesta ai Tribunali d’Italia

Gli impegni, i compiti, le attività e gli sforzi che quotidianamente i caregiver familiari di persone con disabilità devono affrontare sono ben noti agli interessati. Non mancano, a corollario di questi, le incombenze burocratiche in capo alla gestione di una persona non autosufficiente. A questo proposito, il Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità ha sollevato una questione sentita da molti caregiver familiari che siano anche amministratori di sostegno e/o tutori del loro congiunto.

Si tratta dell’obbligo che vige, per amministratori di sostegno e per i tutori appunto, di redigere al termine di ogni anno una rendicontazione delle spese sostenute, che deve essere sottoposta al Giudice Tutelare, affinchè verifichi l’operato dei soggetti a favore della persona amministrata.

In merito a tale incombenza, dicevamo, il Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità ha presentato la richiesta di esonero di tale rendicontazione annuale da parte del caregiver familiare amministratore di sostegno e/o tutore, sostenendo che tale obbligo non può essere una presunzione d'inaffidabilità, e alla luce del fatto che ormai è indirizzo comune, proprio alla luce dell’impegno sia fisico che economico che i caregiver familiari indirizzano verso i propri figli con disabilità, essere esonerati dalla rendicontazione annuale.

Ricordano dal Coordinamento, infatti, che molti Tribunali d'Italia hanno autorizzato, su istanza dell'avv. Andrao referente legale Confad, l'esonero dalla rendicontazione qualora l'amministrazione di sostegno fosse un caregiver familiare.
La richiesta del gruppo, quindi, è di arrivare ad una uniformità nelle pronunce: per questo motivo è stata quindi inviata una lettera a tutti i Tribunali d'Italia con tale appello.
Nelle premesse alla missiva, che si può leggere per intero qui, il Coordinamento fa alcune premesse, ricordando, tra le altre cose, che:

· è bene precisare ed evidenziare quanto sacrificio, dedizione ed energie i caregiver familiari impieghino con straordinaria costanza al fine ultimo di implementare nelle più svariate forme e nel migliore dei modi le capacità e le autonomie dei propri congiunti;

· i caregiver familiari si prendono cura dei propri congiunti in tutti i loro bisogni, dalle cure primarie e fisiologiche agli spostamenti, visite mediche, etc… spesso le condizioni di gravità dei propri congiunti non permettono ai caregiver familiari né di vivere ed instaurare una vita di relazione comune, né di svolgere una qualsivoglia attività lavorativa, poiché le esigenze dello stesso e gli eventuali imprevisti che ne derivano, non consentono una stabile pianificazione/organizzazione
della quotidianità, il cui andamento dipende esclusivamente dalle necessità del proprio congiunto;

· per i caregiver familiari è sempre stato chiaro che “per preservare qualità di vita ed equilibrio” è necessaria un’attenzione costante ed un progetto vita che vada a contrastare un possibile invecchiamento precoce (un rischio presente nella disabilità intellettiva). È bene quindi avere un’attenzione sia di tipo preventivo che di rilancio permanente, ipotizzando e valutando strategie, modalità relazionali, strumenti mediatori all’interno di occasioni utili per lo sviluppo cognitivo ed affettivo elevando ancora di più il livello di attenzione dei caregiver familiari;

· la legge sull’amministrazione di sostegno L.6/2004, in attuazione degli artt. 2 e 3 della Costituzione, ha prospettato e chiarito l’utilità di inserire un percorso di crescita di una persona con disabilità nell’ambito di un progetto di sostegno che esalti la sua capacità di agire quale strumento idoneo a superare gli ostacoli che di fatto impediscono il pieno sviluppo della persona umana;

· la presente legge del 2004, ha la finalità di “tutelare con la minore limitazione possibile della capacità d’agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente”;

· la stessa legge sottolinea l’importanza che la nomina dell’amministratore di sostegno sia accompagnata da interventi di sostegno temporaneo e permanente, volti a realizzare ed implementare l’intenzionalità del beneficiario.

Qui per leggere l’intera lettera

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