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Sedi di strutture inagibili, servizi sospesi, famiglie sfollate e mancanza di punti di riferimento mettono in ginocchio famiglie e utenti, con particolari contraccolpi per le persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo, denunciano da ANFFAS

L’emergenza alluvione sembra essersi placata, con la pioggia cessata e l’acqua che rientra nei rangli, ma è ancora critica la situazione per la popolazione dell’Emilia Romagna, e ancor più per le persone con disabilità, le strutture e i servizi che se ne occupano.
A ribadirlo è stata in questi giorni la stessa ministra Locatelli, con parole condivise da Anffas Nazionale ed Emilia Romagna ETS/APS Regionale Anffas, che congiuntamente evidenziano come la situazione nelle zone colpite dall’alluvione sia ancora molto grave e come ancora numerose siano le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni, a trovarsi in condizioni precarie e di assoluta emergenza per le soluzioni abitative private, per i centri diurni e per le pericolose condizioni igienico-sanitarie.

ANFFAS: “FAMIGLIE E ASSOCIAZIONI LASCIATE SOLE”
“Sin dall’inizio dell’emergenza” dichiara Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas “sono apparse subito chiare le gravi condizioni delle tante strutture associative presenti sul territorio che hanno immediatamente cercato di supportare in ogni modo le persone con disabilità e le loro famiglie, ponendole in primo piano, e tutta la famiglia Anffas si è attivata per dare un pronto e concreto sostegno anche attraverso una raccolta fondi specifica, ma è chiaro” continua il presidente Speziale “e le parole del Ministro Locatelli lo evidenziano ancora di più, come nuovamente i cittadini con disabilità, le famiglie e le associazioni siano state quasi dimenticate, senza averne nessun tipo di accenno relativamente catastrofe in cui si sono ritrovate: sedi ed abitazioni allagate, persone con disabilità evacuate, famiglie e associazioni lasciate sole ad affrontare un disastro le cui conseguenze si avvertiranno per anni”.

SEDI INAGIBILI, SERVIZI SOSPESI, ROUTINE AZZERATE
Come dicevamo, se l’alluvione è terminata, l’emergenza continua in pieno per le persone con disabilità nell’Emilia Romagna colpita. A ribadirlo è Barbara Bentivogli, presidente del regionale Emilia Romagna Anffas ETS-APS, che parla di sedi associative e centri da ricostruire da zero e materiale e documenti amministrativi e di archivio perduti per sempre. Ma anche e soprattutto con le nostre persone e le nostre famiglie sfollate che si trovano ad affrontare una situazione di pericolo accompagnata da un senso di totale smarrimento per la perdita di punti di riferimento, abitudini, prassi e servizi consolidati che soprattutto per chi ha disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo sono tasselli fondamentali della vita quotidiana”.

LA RICHIESTA DI INTERVENTI AD HOC
“Le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni di riferimento” continuano i presidenti Speziale e Bentivogli “sono state colpite in maniera durissima da questi eventi e, come anche giustamente detto dal Ministro Locatelli, sono necessari interventi ad hoc per consentire loro di riprendere attività e servizi così da consentire un rapido ritorno alla normalità per quanto questo sia possibile nelle ancora precarie condizioni in cui si trovano”.

Auspichiamo quindi” concludono i due presidenti che quanto proposto dal Ministro Locatelli sia concretamente realizzato e che ulteriori interventi vengano messi in atto il prima possibile per cercare di ripristinare nel miglior modo possibile condizioni di lavoro e di vita quotidiana per tutte le persone con disabilità, per le loro famiglie e per le strutture associative, le stesse strutture che insieme a tutti coloro che vi operano all’interno, non si sono mai lasciate andare ma hanno reagito e affrontato immediatamente la situazione”


 Redazione

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