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assistenzaI dati del Censis e il rapporto di Cittadinanzattiva denunciano la precarietà in cui le persone con disabilità vivono nel nostro Paese: necessario aggiornare i LEA, uniformare l'accesso all'assistenza domiciliare e residenziale e aggiornare il Nomenclatore Tariffario

L'ennesima conferma, giunta da due fronti, non lascia dubbi: in Italia non ci sono fondi per la disabilità e la non autosufficienza. La Ricerca della Fondazione Cesare Serono e del Censis sull'offerta di servizi per cronici e disabili da parte della sanità italiana e l'XI Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità "Emergenza famiglie: l'insostenibile leggerezza del Welfare", realizzato dal Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva, ci riportano tristemente alla realtà .

I DATI DEL CENSIS -  La Ricerca della Fondazione Cessare Serono , realizzata dal Censis,  indica chiaramente che l'Italia si colloca tra gli ultimi paesi europei per risorse destinate alla protezione sociale delle persone con disabilità . Per ogni disabile italiano si spendono 438 euro l'anno, meno della media europea (531 euro). Le prestazioni economiche sotto forma di beni e servizi ammontano a 23 euro l'anno, contro i 251 euro della Germania .
L'INPS eroga circa 26 milioni di euro l'anno tra pensioni, assegni ordinari di invalidità e pensioni di inabilità . 3,1 milioni di euro sono dedicati alle pensioni di invalidità civile. Il modello italiano rimane intrinsecamente assistenzialistico e la responsabilità è quasi totalmente scaricata sulle famiglie.

Minima o completamente assente la valorizzazione delle capacità e la promozione dell'autonomia delle persone con disabilità . Siamo tra gli ultimi posti europei sia per integrazione scolastica che per inserimento lavorativo, arrivando appena a un tasso di occupazione del 18 per cento tra i 15-44enni. Da segnalare che nell'anno scolastico 2010-2011 circa il 10% delle famiglie degli alunni con disabilità ha presentato un ricorso al Tribunale civile o al Tribunale amministrativo regionale per ottenere un aumento delle ore di sostegno.

L'OFFERTA SANITARIA - Grave anche, secondo la ricerca Censis, la situazione dell'offerta sanitaria e socio sanitaria per la disabilità . Secondo una recente indagine nazionale solo la metà delle ASL offrono servizi di neuro e psico-motricità e di logopedia, decisamente meno quelle che offrono progetti di educazione all'autonomia. Per quanto riguarda i servizi di riabilitazione, se quella motoria è garantita da tutte le asl, solo la metà garantisce quella logopedica e occupazionale.

LA DENUNCIA DI CITTADINANZATTIVA - Lo hanno intitolato "L'insostenibile leggerezza del welfare", non a caso. Secondo il rapporto dell'associazione da sempre dalla parte dei cittadini più fragili, lo Stato è sempre più assente e le famiglie italiane che si prendono cura di un malato cronico o di una persona disabile sono sempre più in difficoltà .  Nel nostro paese il 38,4 percento dei cittadini è affetto da una patologia cronica, spesso disabilitante.  Le malattie o condizioni croniche più diffuse sono: l'artrosi/artrite (17,1%), l'ipertensione (15,9%), le malattie allergiche (10,3%), l'osteoporosi (7,2%), la bronchite cronica e asma bronchiale (6,1%), il diabete (4,9%). Lo stato di buona salute dei malati cronici diminuisce vistosamente all'aumentare dell'età : si passa dall'82,8% della fascia 18-19 anni al 30,7% della fascia 65-74 anni. La gestione della non autosufficienza diventa quindi per lo Stato italiano un problema di grande rilevanza, considerando che  la fascia di popolazione anziana è quella caratterizzata anche da una maggiore incidenza di fenomeni di povertà relativa e assoluta.

TUTTO IL CARICO E' DELLE FAMIGLIE - Anche secondo il rapporto di Cittadinanzattiva la famiglia è la maggiore (talvolta l'unica) risposta ai bisogni assistenziali dei malati cronici e dei malati rari. Non solo assistenza alla persona (alla quale la famiglia dedica mediamente 5 ore al giorno, conciliandola difficilmente con l'attività lavorativa) ma anche assistenza economica: le famiglie spendono mediamente 8.488 euro l'anno per supporto assistenziale integrativo alla persona, da sommarsi ai 1.127 euro dei farmaci non rimborsati dal SSn, ai 1.297 euro per i parafarmaci e ai 3.178 euro per esami diagnostici o attività riabilitative, per un totale di oltre 14 mila euro.
L'assistenza domiciliare integrata è decisamente insufficiente rispetto alle richieste, in quasi tutte le regioni italiane; la figura più carente risulta essere il fisioterapista.  Per l'assistenza residenziale o semiresidenziale ci sono tempi di attesa troppo lunghi per l'accesso, l'assistenza giudicata di basso livello, senza contare che troppo spesso i pazienti in regime residenziale vengono trascurati, talvolta maltrattati e quasi mai stimolati all'autosufficienza.
Brutte notizie anche per l'assistenza protesica e integrativa: lunghissimi i tempi di attesa e di rilascio, grandi differenze tra regioni, troppi i dispositivi non inclusi nel Nomenclatore Tariffario.

INVALIDITA' CIVILE - Il rapporto di Cittadinanzattiva denuncia una forte difficoltà d'accesso alle indennità di invalidità civile e di accompagnamento: tempistiche lunghe, procedure complesse, impedimenti burocratici o criteri eccessivamente severi. Il 73% delle associazioni che hanno partecipato all'indagine denuncia  un aumento dei contenziosi verso i verbali di invalidità emessi dall'Inps, che inoltre non possono essere impugnati dopo il primo grado di giudizio.
Sono inoltre previsti  tagli drastici e orizzontali alle risorse sanitarie e sociali, aumento dell'incidenza dei ticket sanitari, difformità regionali dal punto di vista dell'offerta dei servizi sanitari (in particolare assistenza sanitaria territoriale e assistenza farmaceutica) e sociali, non in grado di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e gli stessi diritti di cura e di assistenza.

LA PROPOSTA DELLE ASSOCIAZIONI -  Il Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva ha avanzato alcune proposte, che accompagnano il rapporto sul welfare che ha così duramente delineato la situazione italiana.
Secondo il CnAMC è infatti necessario definire e approvare immediatamente i Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (LIVEAS); rifinanziare i Fondi nazionali a carattere sociale, con particolare riguardo al Fondo Nazionale per le Politiche sociali; prevedere l'obbligatorietà di un unico momento per l'accertamento dei requisiti sanitari per il riconoscimento dell'invalidità civile e delle relative indennità economiche, evitando così al cittadino l'attuale doppia visita; riorganizzare, potenziare e avviare un'attività di valutazione dell'assistenza sanitaria territoriale. Per l'assistenza domiciliare integrata, per l'assistenza residenziale e semiresidenziale, nonché per la riabilitazione, si auspicano livelli uniformi di offerta assistenziale su tutto il territorio nazionale. Ancora, è necessario prevedere forme permanenti di coinvolgimento delle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla Salute nelle politiche farmaceutiche e aggiornare l'elenco ministeriale delle patologie croniche e invalidanti, l'elenco delle patologie rare, nonché il nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili.
 
Per info:

Rapporto Fondazione Cesare Serono
Rapporto Cittadinanzattiva


IN DISABILI.COM:

INVALIDITA' CIVILE

NOMENCLATORE TARIFFARIO

Ilaria Vacca

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