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In questo periodo sono numerosissime le attività ludiche ed educative proposte da enti ed associazioni. Non sempre, però, sono esperienze inclusive: le mamme di due bambini con disabilità ci raccontano la loro esperienza

In questo periodo dell’anno, come abbiamo già evidenziato in passato, molte famiglie sono alle prese con le attività estive di tipo ludico ed educativo proposte per i ragazzi nei territori di appartenenza. In alcuni casi vengono realizzate esperienze entusiasmanti, ma non mancano le criticità, soprattutto in merito all’inclusione e all’accoglienza dei ragazzi e dei bambini con disabilità. Cosa ne pensano i genitori? Due mamme ci hanno raccontato la loro esperienza. Le ringraziamo per il gradito contributo.

Siamo Daniela e Marco, genitori di Alessandro (15 anni) e Francesco (13 anni). Franci è un ragazzo con un’intelligenza vivace in un corpo fortemente limitato (tetraparesi, non vedente e non verbale), che necessita di un alto livello di accudimento. Facciamo un passo indietro. A Milano gli asili nido e le Scuole dell’Infanzia gestite dal Comune consentono la frequenza anche per il mese di luglio ed è possibile iscrivere tutti i bambini, anche con disabilità. Per la scuola primaria il comune offre un servizio di centro estivo per 6 settimane ed anche in questo caso è possibile iscrivere tutti i bambini. Per i bambini con disabilità, su richiesta, è garantita la presenza di un educatore senza oneri aggiuntivi a carico della famiglia. Franci ha frequentato per alcuni anni il centro estivo della sua scuola e ci siamo trovati molto bene
Dai 4 ai 14 anni e fino ai 17 anni per i ragazzi con disabilità, il comune offre il servizio di Estate Vacanza, che prevede soggiorni residenziali di 12 giorni in varie località. Franci partecipa da tanti anni e sempre con grande gioia. E’ un ottimo servizio e anche in questo caso per i ragazzi con disabilità è prevista la   presenza di un educatore per tutte le ore necessarie, nonché l’assistenza infermieristica. Dopo la prima media è l’unico servizio pubblico offerto. Noi abbiamo   trovano un’associazione sportiva che accoglie Franci con gioia ad ogni campus durante tutto l’anno. Lui è molto contento di andare perché si sente libero e coccolato e noi siamo tranquilli perché gli dedicano attenzione, trattandolo come un ragazzino della sua età.
Milano Sport accoglie ragazzini con disabilità  senza oneri aggiuntivi e prevede un educatore in affiancamento. Il servizio mensa è il medesimo della scuola primaria, mentre la famiglia deve garantire il trasporto. Franci ha partecipato per alcune settimane con gioia.
A Milano vi è inoltre una lunga tradizione degli oratori estivi gestiti quasi completamente da volontari. Alcuni di essi sono organizzati con educatori specializzati, forniti dalle stesse cooperative che operano nelle scuole ed accettano anche ragazzini con disabilità per alcune ore; altri oratori non accettano ragazzini con disabilità, oppure accettano solo quelli che hanno un grande livello di autonomia. Nella nostra parrocchia Franci potrebbe partecipare solo se io o il fratello ci facessimo interamente carico della sua gestione.
Inoltre, ci sono molte associazioni private che propongono corsi e attività varie. Abbiamo chiesto ad alcune di esse se era possibile far partecipare Franci, ma in molti casi il costo intero del campus ricadrebbe sulle famiglie, che dovrebbero anche fornire a spese proprie un educatore di riferimento. Vi sono infine numerose attività promosse da associazioni che si occupano esclusivamente di ragazzi con disabilità. Franci da alcuni anni partecipa a campi promossi dall’Unione ciechi, in cui oltre alle attività ludiche sono previste attività riabilitative specifiche per i ragazzi non vedenti.

Inclusione a macchia di leopardo, dunque, per Daniela e qualcosa di simile ci ha raccontato anche Silvia.

L'estate è un periodo critico per tutti i genitori che lavorano: ancora prima che finisca la scuola, si inizia una ricerca impegnativa sulle proposte estive delle varie realtà territoriali. Maggior difficoltà incontrano i genitori che hanno figli con disabilità, in quanto non tutti i centri sono preparati ad accogliere questi ragazzi. La nostra esperienza è stata tutto sommato abbastanza positiva: sin dai 6 anni di età, Lorenzo ha frequentato il centro estivo comunale che ha sempre garantito le ore totali di copertura con educatore, mostrando attenzione e sensibilità nel mantenere la continuità educativa con la figura che lo seguiva a scuola. Questo modus operandi è uno dei cardini del centro estivo del mio Comune. Gli educatori si sono sempre impegnati ad integrare Lorenzo nel gruppo, raggiungendo grandi obiettivi e condividendoli con la famiglia. All'inizio non è stato semplice, in quanto Lore non era di facile gestione, a causa della sua condizione autistica. Negli anni però la situazione è notevolmente migliorata, soprattutto per i grandi progressi fatti dal ragazzo. Purtroppo, però, abbiamo dovuto abbandonare questa realtà, dato che, avendo raggiunto gli 11 anni, voleva sperimentarsi con le persone della sua età.
Ho quindi chiesto aiuto a don Micael, un sacerdote della Comunità di San Grato di Nova milanese che ci ha accolto con queste parole: "Voglio proprio conoscere questo ragazzo straordinario!". E da qui è stata un'esperienza positiva continua, con tutti gli animatori ed educatori che lo hanno sempre sostenuto e spronato. lo hanno seguito per quattro settimane di oratorio estivo, in un ambiente totalmente nuovo, ma con i compagni del gruppo Sirio che aveva frequentato per un intero anno. Noi li abbiamo inizialmente affiancati, dando loro le strategie per poter stare con lui: sono stati splendidi nell'ascoltare e fare domande, nel chiedere se andava bene ciò che facevano, con un'umiltà mai vista prima. Meraviglioso sentirsi chiedere alla fine dell'esperienza oratoriale: "Mandi Lorenzo in vacanza con noi?" Sono così seguiti altri dieci giorni in montagna, lontano da casa: le prime telefonate con apprensione e successivamente più nessuna notizia perché stava bene e non aveva bisogno di sentire la sua mamma! Io non posso essere che grata a questi ragazzi e a Don Micael che non ha posto limiti, ma che si è sempre posto in ascolto e noi con lui. Questa esperienza ha fatto tanto bene sia a Lorenzo che a noi, perché vedere il proprio figlio accettato per quello che è davvero meraviglioso.


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Tina Naccarato

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