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Il 50% dei bambini ciechi ha anche altre disabilità, fisiche o mentali. Un dato allarmante, che pochi conoscono, e che anche le istituzioni sembrano ignorare. Col risultato che il dramma psicologico, oltre che il disagio economico, ricade completamente sulle spalle dei genitori. Genitori che certo non trovano l'appoggio delle Istituzioni: le leggi sono sulla carta, mai o poco applicate. Una situzione di emergenza che ha portato numerosi genoitori, riunitisi  a Perugia in occasione del convegno "Le famiglie dei bambini e degli adolescenti con pluridisabilità", a rivolgersi direttamente al Presidente della Camera, Pierferdinando Casini. A lui è stato inviato un telegramma con un appello, affinchè la proposta di legge n. 5198, rivolta ai pluriminorati e ferma da parecchio tempo, potesse approdare in Senato e diventare legge.
Questo disegno di legge assegna direttamente all'Unione Italiana Ciechi i fondi per costruire a Roma un centro di accoglienza per bambini pluriminorati, una struttura d'accoglienza a "residenza limitata".
"Se la 5198 non arriverà perlomeno in Senato - sostengono Enzo Tioli, vicepresidente nazionale UIC, e Giuliano Ciani, presidente dell'UIC di Perugia - i soldi stanziati per la legge scompariranno, riassorbiti da un nuovo bilancio, e i pluriminorati in Italia subiranno una ennesima marginalizzazione".
 
"Siamo ancora fermi quanto all'applicazione delle normative in materia" accusa Tommaso Daniele, presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi , "anzi, la situazione dal 2004 è pure peggiorata, con lo Stato che si disimpegna sempre più, a fronte di Enti locali che mancano di risorse per erogare i necessari servizi".
La multimedialità a scuola - libri in braille, libri digitali per non vedenti - rischia di restare al palo e ancora peggiore è la situazione per i pluriminorati sensoriali, il cui numero è in continua crescita.

Di loro si è parlato durante il convegno "Le famiglie dei bambini e degli adolescenti con pluridisabilità": l'incontro, organizzato dall'Unione Italiana Ciechi nazionale e locale e al centro servizi volontariato della città umbra, ha mobilitato da tutta Italia genitori e famiglie per fare il punto su terapie, scuola e servizi sul territorio, recupero sociale, inserimento occupazionale.
"La scuola ha ancora un'enorma strada da fare quanto a integrazione" ha detto l'assessore regionale all'istruzione Maria prodi. "Con la sua struttura burocratica, non aiuta affatto l'integrazione del disabile. Spesso c'è da ammettere - continua - che la scuola ghettizza".

Problemi psicologici ma anche economici. Sono 45mila, infatti, i ciechi che possono contare, oggi, su un'indennità di accompagnamento di 600 euro mensili; ai cosiddetti "ventesimisti" (coloro che hanno mezzo decimo residuo di vista, quindi quasi del tutto ciechi) la legge assegnerebbe 211 euro.
"Una somma ridicola, con il costo della vita di oggi", rimarca Daniele. E per i genitori, che si trovano ad assorbire l'impatto della nascita di un bimbo disabile, al dramma famigliare si aggiunge il disagio economico. Da qui, la necessità per UIC di rinsaldare un gruppo di genitori che si offrano aiuto e sostegno psicologico reciproco. Che siano capaci di rimboccarsi le maniche per darsi da fare, in modo concreto, attraverso azioni importanti come queste.

Link al sito dell'Unione Italiana Ciechi

Link al sito dell'UIC di Perugia

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[Francesca Lorandi]

 

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