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Il tifo violento non è solo patrimonio del calcio, evidentemente. E non si ferma nemmeno di fronte al lavoro di volontari, che stavano semplicemente girando uno spot sul basket in carozzina.
Il resoconto che pubblichiamo di seguito spiega l'atmosfera della zuffa, non spiega, nè potrebbe, perchè si arrivi alle mani in maniera così gratuita e senza motivo.
Ecco di seguito l'intervento, in forma integrale.

"Non siete desiderati, dobbiamo guardare la partita. Qui c'è spazio solo per noi". Dalle parole ai fatti. E cosi, un gruppo di volontari che stanno dando vita ad una serie di riprese per uno spot televisivo internazionale di basket in carrozzina (no profit) è stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente nel corso di una gara di basket maschile a Cagliari presso l'impianto sportivo di via Zagabria.
La presenza delle telecamere ha suscitato un certo scontento in una parte della tifoseria presente all'appuntamento cestistico.
Un operatore dei tre della troupe di volontari è stato dunque prima fatto oggetto di minacce e poi di un attacco fisico da parte di un individuo presente tra il pubblico.
La gara era ancora in corso, quando un uomo ha lasciato il suo posto a sedere per andare a colpire volontariamente il cameraman impegnato nelle riprese.
Ne è nato un parapiglia.
Sono volati schiaffi, pugni e calci.
Una parte del pubblico presente ha tentato di riportare la calma.
Sul campo si continuava, intanto, a giocare.
Dopo il grave fatto che ha registrato delle percosse a carico di diversi elementi dello spot televisivo ideato da B.I.C. Italia (
www.basketincarrozzina.it), lo staff di volontari ha comunque deciso di continuare le riprese in un clima surreale.
L'assenza delle forze dell'ordine ha difatto messo a repentaglio l'incolumità della troupe diretta dal cagliaritano Emanuele Garau.
Un solo carabiniere, infatti, non è stato in grado (naturalmente) di gestire una situazione già di per se complicata.
Nonostante ci fossero i presupposti per poter richiedere un intervento di supporto di altre forze dell'ordine questo non è avvenuto.
I giovani reporters hanno dovuto pertanto "difendersi" cercando conforto da una parte del pubblico resasi disponibile a prendere le loro difese.
Le ripetute telefonate al 113, 112 non hanno infatti portato all'esito sperato, lasciando completamente soli gli stessi volontari.
In tarda serata la denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Villanova (Via Nuoro), Cagliari.
Intanto oggi proseguono le riprese presso l'Aeroporto di Cagliari e l'impianto sportivo di via Beethoven a Quartu Sant'Elena (Cagliari).


[Redazione]

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