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Le tecnologie hanno fatto, negli ultimi quindici anni, dei passi da gigante, permettendo di migliorare la qualità della vita a tutti. Disabili compresi. Gli ausili sono migliorati, ma i loro prezzi sono aumentati. Uno squilibrio evidente, per esempio, se diamo un'occhiata al Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili, il documento che elenca gli ausili e i presidi tecnologici forniti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) alle persone con disabilità: risale al 1992.
Un altro esempio? L’“indennità di accompagnamento”, per i disabili gravi e gravissimi: se negli anni ottanta era di circa £. 800.000 al mese, oggi, dopo 20 anni, è poco più di 400,00 euro mensile.

Di questo squilibrio se ne è reso conto Andrea Ricciardi, Segretario Nazionale di Sfida (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità), autore della lettera che pubblichiamo,  indirizzata al Presidente del Consiglio: è un appello, che "non vuole essere una polemica, ma vuole porre l’attenzione su problemi reali che vivono in Italia circa 3.000.000 di disabili e cioè il 14% delle famiglie italiane".


On. Presidente,
Chi vi scrive questa lettera è Andrea Ricciardi, padre di un ragazzo disabile e segretario nazionale di SFIDA (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità).
Mercoledì 20 luglio 2005 sono stato invitato al negozio di un mio amico e socio del sindacato, Giancarlo, tetraplegico dall’età di 18 anni, per valutare alcune carrozzine elettriche.
Tra queste, una è adatta al caso di Giancarlo.
La sedia è dotata di un piccolo computer che gli permette il comando con la testa e la verticalizzazione.
Ingenuamente, pensavo che poiché questa sedia è indispensabile per l’autonomia di un tetraplegico, fosse compresa nel tariffario nazionale, ma ho scoperto che la sedia costa 15.000,00 euro e che lo Stato, tramite l’ASL, contribuisce al massimo per la metà mentre il disabile o la sua famiglia debbono integrare la restante parte.
Il venditore della sedia mi ha fatto notare che il tariffario ha i prezzi bloccati da più di 10 anni.

On. Presidente, voglio ricordarVi che l’“indennità di accompagnamento”, per i disabili gravi e gravissimi, negli anni ottanta era di circa £. 800.000 al mese, un importo valutato equo al potere di acquisto di quel periodo storico. Oggi, dopo 20 anni, l’indennità di accompagnamento per i disabili gravi e gravissimi, è poco più di 400,00 euro mensile.
Mi chiedo se in venti anni il potere di acquisto dei “normodotati” è rimasto invariato.

Questa lettera non vuole essere una polemica, ma vuole porre l’attenzione su problemi reali che vivono in Italia circa 3.000.000 di disabili (dati ISTAT) e cioè il 14% delle famiglie italiane.

Sappiamo che l’Italia e l’Occidente stanno attraversando un periodo di crisi economica finanziaria, ma non è giusto che a pagare le conseguenze siano proprio quelle persone che hanno già molti problemi quotidiani dovuti alla disabilità.

Con la presente faccio, a nome del sindacato che rappresento, 3 richieste:
1) Lo Stato e/o le Regioni contribuiscano completamente all’acquisto di ausili indispensabili per la vita quotidiana dei disabili.
2) L’indennità di accompagnamento, per i disabili gravi e gravissimi, venga equiparata almeno allo stipendio lordo di una badante che lavora 36 ore settimanali.
3) La pensione di invalidità passi a 500 euro mensili.

Sicuro di un Vostro interessamento colgo l’occasione per porgerVi distinti saluti.
Il Segretario Nazionale
ing. Andrea RICCIARDI


Sfida - Sindacato Famiglie  Italiane Diverse Abilità
Via A. Torlonia n.6 - 00161 Roma
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tel 3384520976
fax 0882-991017


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