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168 centri, 11.700 pazienti, 350 cavalli ossia un vero e proprio patrimonio equino cui contribuisce l'Unione Nazionale Incremento Razze Equine (UNIRE), che ogni anno dona i migliori cavalli enucleati (non più adatti alle corse), da addestrare.
E poi tante figure professionali che vi operano: dagli operatori sportivi agli ausiliari che si dedicano alla preparazione del cavallo, dai fisiatri ai terapisti che si occupano di riabilitazione, di neuropsicologia e di psicomotricità dell'età evolutiva; e ancora psicologi psicoterapeuti, infermieri volontari della Croce Rossa e insegnanti. Ecco le cifre che caratterizzano l'Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre (A.N.I.R.E.): numeri che rendono bene l'importanza crescente che l'ippoterapia sta conquistando.

Il cavallo salta l'ostacolo e si rivela compagno sicuro e affidabile nella riabilitazione delle persone disabili. E' la medicina a confermarcelo, grazie a diversi studi che hanno dato ottimi risultati, dimostrando come la rieducazione fatta con questo animale porti forti vantaggi a livello neuro-motorio, psicologico e comportamentale. Un'ulteriore conferma della validità dell'ippoterapia, che si sta ritagliando sempre più spazio andando ad affiancare, e completare, le pratiche di riabilitazione tradizionali. Una terapia nella quale il cavallo è fondamentale, ma gli operatori sono necessari.
Per questo l'ANIRE da sempre organizza corsi di formazione: pensate che dal 1977 ad oggi ha formato ben 1699 professionisti dell'ippoterapia; e continua a farlo adattandosi alle nuove tecnologie dell'insegnamento. Lo ha dimostrato durante la presentazione dei nuovi corsi di formazione a distanza, nell'ambito della 107° edizione di Fieracavalli, l'evento di riferimento del settore equestre che ha avuto luogo alla Fiera di Verona.

E proprio a Fieracavalli ben due saloni hanno avuto come protagonista il cugino dalle lunghe orecchie. L'onoterapia, l'attività di riabilitazione e di recupero attraverso l'asino, ha dimostrato la sua efficacia nel recupero dei ragazzi con deficit psicomotori. E poi può fare molto anche con gli anziani. E' questa l'esperienza di due centri della terza età piemontesi, che offrono agli ospiti passeggiate ed escursioni, ovviamente in compagnia dell'asino: un punto d'appoggio dal passo lento, che aiuta gli anziani a deambulare con più facilità, motivando così la salutare abitudine quotidiana.
La rivincita di tutti gli asini? Certo è che qualcuno sta contendendo ad un'altra razza la candidatura di "miglior amico dell'uomo"...


Link al sito dell'Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre (A.N.I.R.E.)

Link al sito dell'Unione Nazionale Incremento Razze Equine

QUANDO IL TERAPISTA E' UN CAVALLO

UN NUOVO CENTRO DI IPPOTERAPIA IN SICILIA

POLIZIOTTI AMICI: CON L'IPPOTERAPIA, MA ANCHE GRAZIE ALLE DENUNCE A DOMICILIO

[Francesca Lorandi]

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