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Da  qualche anno, a scadenza regolare, non so se avete notato, esce la storia dei falsi invalidi. Questa volta è a Napoli, dove le cose sono state fatte ‘in grande’: una famiglia composta da una ventina di persone erano infatti, guarda caso, tutti – ma proprio tutti - invalidi. Gran sfigata o disonesta? La seconda che ho detto, direbbe qualche cabarettista. Ma questa volta appare proprio comica. Se non si dovesse però considerare che quelle indennità ingiustamente elargite sono di fatto sottratte a invalidi veri, che percepiscono cifre che non permettono di soddisfare nemmeno i bisogni primari.

E allora davanti a tale misfatti (truffe o aiuti di Stato?) è possibile che nessun magistrato, nessun politico voglia scavare a fondo ed estirpare una volta per tutte questo cancro, che toglie ossigeno vitale a chi deve fare già i  conti con  un Paese in recessione, dove è sempre più difficile trovare una occupazione. Un momento di difficoltà economica che non favorisce l’aumento delle pensioni, e se quel poco che c’è viene distribuito anche a chi non ne ha diritto, il danno è enorme.

L’ho scritto ancora e chissà quante altre volte dovrò ribadirlo, sono convinto che se veramente si volesse debellare questo malcostume lo si potrebbe fare: è la volontà che manca, altro che storie. Per ogni pensione di invalidità  assegnata, c’è una commissione medica provinciale che ha assegnato il grado di invalidità, di qui non si esce. Le responsabilità sono dunque facilmente attribuibili. Ci sono le firme dei medici, ci sono quelle degli impiegati.

Temo proprio che, a parte lo scoop del momento in questo periodo di ‘magra’ per le notizie, tutto andrà avanti come al solito. E allora, al prossimo falso invalido?


INFO:

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[Valter Nicoletti]

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