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"Fermate il ponte di Calatrava" è stato lo slogan che nel 2002 era partito da Venezia, animando tutta Italia; protagonista, il ponte che collega la zona di Piazzale Roma e quello di Santa Lucia, nelle vicinanze della stazione ferroviaria.
La storia è nota, ne parlammo già nel 2003, quando iniziarono i lavori di costruzione di questo ponte, di straordinaria modernità ma anche di straordinaria inaccessibilità. "Una sottovalutazione del problema della disabilità", lo aveva definito allora l'assessore Mara Rumiz.
Un clamoroso sbaglio al quale si tentò di rimediare con la progettazione di un dispositivo che consentisse l'attraversamento del ponte anche a chi avesse problemi di disabilità e di cecità. Perchè nemmeno i non vedenti sarebbero stati in grado di utilizzare il ponte di Calatrava.
La soluzione fu individuata: ora la costruzione di una "ovovia", una cabina traslante che trasporterà i disabili da un'estremità all'altra del ponte, cerca di riparare questa gaffe. Sintomatica, forse, di una cultura ancora troppo poco radicata.

La cabina potrà trasportare una persona in carrozzina e l’eventuale accompagnatore. Il tempo stimato per il tragitto sarà di sei minuti. Una soluzione funzionale, che lascia però un po' di amaro in bocca.
“Il rammarico maggiore rispetto alla soluzione individuata - ha commentato Alberto Arenghi, portavoce del gruppo di progettisti che nel 2003 diede il proprio contributo per risolvere la questione -  è che quest’opera non potrà essere vissuta dai disabili come spazio architettonico, ma solamente attraversata. In particolare l’ovovia si configura come un ‘accanimento tecnologico’ che restituisce una sorta di servoscala cabinato”.

Garanzie sui sistemi di sicurezza del dispositivo traslante e sulla facilità di utilizzo da parte degli utenti sono state richieste dal vicepresidente regionale dell'Unione Italiana lotta distrofia muscolare, Gianfranco Bastianello.
La presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi, Graziella Zuccarato, si è preoccupata che vengano prese tutte le precauzioni (segnali tattili, dispositivi acustici, contrasti cromatici) per permettere al disabile visivo di muoversi in sicurezza.
“Bisogna fare tesoro di quanto è accaduto con il ponte di Calatrava - ha affermato il consigliere delegato del sindaco sui temi dell’accessibilità, Giuseppe Toso - perché non si presentino più problemi di questo tipo. L’unico merito di tutta questa amara vicenda è stato di aprire gli occhi agli amministratori sulle esigenze delle persone con disabilità”.

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[Francesca Lorandi

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