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Tempo di verifiche per il progetto "Occupazione e servizi alla persona", a un anno dall'attivazione del servizio che favorisce l'incontro tra famiglie e assistenti familiari, le cosiddette "badanti" (vi avevamo presentato il progetto in questo articolo).
Nel 2005 sono stati aperti tra Veneto e Friuli 16 sportelli, realizzati oltre 15mila colloqui, sottoscritti più di 500 contratti, compilate 5mila schede sulle lavoratrici disponibili al lavoro di assistenza e 2mila schede sulle famiglie disposte ad assumerle.

Il progetto è a cura del Ministero del Lavoro, gestito da Italia Lavoro e realizzato insieme alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l'Ente Patriarcato di Venezia.

Intervenendo alla giornata di studio sul fenomeno badanti, tenutasi a Venezia a un anno dall'inizio del progetto, il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi ha dichiarato che "se necessario le quote di badanti saranno superiori anche alle 45mila fissate per quest'anno, sempre che la formazione sia compiuta nel paese d'origine".
Sulla stessa linea Natale Forlani, amministratore delegato di Italia Lavoro: "L'irregolarità oggi si combatte attraverso un qualificato servizio alla persona. Il sistema non consente alle famiglie di avere un rapporto più fluido con le persone da selezionare, quindi organizzare un servizio per le famiglie è la pre-condizione per promuovere un'efficace lotta al sommerso. Quello che abbiamo fatto in Veneto oggi è diventato più di un test".

Un fenomeno importante quanto complesso quello delle badanti, per una popolazione che ne avrà progressivamente sempre più bisogno: "L'Italia - hanno spiegato Adriano Fanzaga, responsabile del progetto, e Alessandro Castegnaro, sociologo dell'Osservatorio Socio-Religioso del Triveneto - è il paese con il maggior numero di cittadini sopra i 65 anni (il 18,1% della popolazione, che entro il 2030 salirà al 28%), persone spesso deboli, sole o ammalate che hanno bisogno di assistenza e cure".

  • Il progetto "Occupazione e servizi alla persona"
    Sono stati attivati 16 sportelli territoriali, dove l'utenza può trovare gratuitamente una risposta ai bisogni di cura dei propri congiunti e dove i lavoratori/lavoratrici vengono seguiti e monitorati nell'inserimento lavorativo.
    Un processo di incrocio domanda ed offerta che è in via di completamento con un sistema informatico basato su tecnologia di rete, accessibile attraverso un'area Web di progetto.
    Con il supporto di Italia Lavoro è stato realizzato un call center per tutte le famiglie che hanno bisogno di assistenza e assistenti familiari che cercano lavoro. Il numero del call center è 199 155 199;
    Attraverso la Caritas di Venezia e sempre con la collaborazione di Italia Lavoro si stanno sperimentando percorsi di selezione e formazione di assistenti familiari all'estero e successivo inserimento in famiglie italiane.
    La scadenza del progetto era prevista per il 14 gennaio 2006. Su richiesta di Italia Lavoro, il Ministero del Lavoro ha concesso una proroga a tutto il 31 dicembre 2006.


INFO:

Vedi il nostro Speciale Badanti

Il pezzo di presentazione scritto all'avvio del progetto "Occupazione e servizi alla persona":
REGOLARIZZARE L'ASSISTENZA DOMICILIARE PER QUALIFICARE LE BADANTI 

Per approfondire vedi anche questi articoli sull'argomento:
PER UN'IMMIGRAZIONE DI QUALITÀ SERVE 'FARE RETE'

DIVENTARE BADANTI GRAZIE A UN CORSO

ASSISTENZA DOMICILIARE, QUALCOSA SI MUOVE

A questo link il sito Veneto Immigrazione

Vedi il sito Italia Lavoro


[Alberto Friso]

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