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Con la pubblicazione, il 6 giugno scorso, sulla Gazzetta Ufficiale del
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, i Comuni sono ora
obbligati ad applicare il decreto legislativo 130/2000. E¹ un decreto
rivoluzionario in tema di contributi per l¹assistenza di un familiare
maggiorenne non autosufficiente. Nel 1999 due milioni di famiglie italiane
infatti sono scese sotto la soglia di povertà, di fronte al carico di spese
sostenute per ³la cura, il ricovero e l¹assistenza² di un componente del
nucleo, affetto da una malattia cronica. Una situazione insostenibile e che
contrasta appunto con il provvedimento 130/2000, che impone agli enti
pubblici di considerare esclusivamente la situazione economica
dell¹assistito maggiorenne per un¹eventuale richiesta di contributo alle
spese relative alle prestazioni sociali.

Insomma le persone con handicap, i malati di alzheimer, gli anziani
cronici non autosufficienti , i pazienti psichiatrici, ossia tutte quelle
persone che devono essere ricoverate in strutture assistenziali idonee,
quando decidono di trasferirsi in comunita¹ alloggio, istituti, case di
riposo, RSA etc, sono gli unici ad essere tenuti a corrispondere una retta
in base ai loro redditi, compresa l¹indennita¹ di accompagnamento. Il
servizio sanitario nazionale e¹ obbligato a fornire gratuitamente e senza
limiti di durata le necessarie prestazioni compreso il ricovero in ospedali
e case di cura private convenzionate.

Nella determinazione della quota a carico dei ricoverati , i Comuni
dovrebbero tener conto dei di eventuali loro obblighi familiari, quali il
mantenimento del coniuge,dei figli invalidi, nonché dei loro impegni
economici quali il rimborso di prestiti , mutui e cosi¹ via.

A carico delle persone ricoverate dovrebbe rimanere una quota per
piccole spese personali come i vestiti ed altri generi non di prima
necessita¹. Gli enti pubblici non sono dunque legittimati a richiedere
contributi ai parenti , in molti casi pretendono anche di determinare
l¹importo che dovrebbe essere versato, arrivando a sostituirsi al giudice.

Perche¹ il decreto 130/2000 sia applicato e¹ necessario che i soggetti
con handicap grave devono ottenere la dichiarazione di gravita¹ previsti
dagli articoli 3 e 4 della legge 104 del 1992, mentre gli anziani non
autosufficienti devono essere in possesso della certificazione di non
autosufficienza rilasciata dalle Unita¹ Valutative geriatriche.

Ecco cosa possono fare i parenti per non continuare a versare contributi
economici agli enti pubblici, occorre che inviino all'ente interessato una
lettera raccomandata con ricevuta di ritorno come da fac-simile qui di
seguito riportato.

Egr. Sig. Sindaco di ...........................................
oppure Egr. Sig. Presidente della Provincia di ................. oppure Egr.
Sig. Direttore Generale Asl.........................

Il sottoscritto.................... abitante in.............,
Via .............., n. ......, preso atto delle norme del decreto
legislativo n. 130/2000, tenuto conto che il Sig..................... e¹ in
possesso della dichiarazione di handicap grave e permanente di cui all'art.
4 della legge 104/1992 (oppure e¹ stato valutato non autosufficiente
dall'Unita¹ valutaria geriatrica dell'Asl n...... e che lo stesso ha un'eta¹
superiore ai 65 anni) con la presente disdice l'impegno che aveva
sottoscritto in data..............

L'impegno viene pertanto revocato a partire dal primo giorno del mese
successivo all'invio della presente.Lo scrivente precisa che continuera¹ ad
essere versato l'importo dei redditi (e dell'assegno di accompagnamento, se
percepito) del soggetto ricoverato,dedotta la quota concessa all'utente per
le sue spese personali.
Ai sensi e per gli effetti della legge 241/1990, lo scrivente chiede
gentilmente di ricevere una risposta scritta.
Data............ Firma...............

I parenti invece che hanno sottoscritto impegni di pagamento con Ipab
o con enti privati occorre tener conto che si tratta di un
vero e proprio contratto.In via generale (fatti salvi i casi specifici da
esaminare uno per uno), il
parente dovrebbe inviare al Comune competente (e cioe¹ a quello di ultima
residenza dell'assistito prima del ricovero) e al responsabile dell'ente in
cui la persona e¹ ricoverata due lettere raccomandate con ricevuta di
ritorno, come da fac-simile qui di seguito riportato.

Egr. Sig. Sindaco di..........Egr. Responsabile ente........
In data............. lo scrivente........... abitante in.......
Via.............. n..... ha sottoscritto con l'ente............ l'impegno di
cui si allega fotocopia.
L'impegno e¹ stato sottoscritto in quanto era la condizione richiesta
dall'ente suddetto per accogliere il Sig................

Preso atto che il decreto 130/2000 stabilisce che nel caso di soggetto
con handicap grave e permanente o di ultrasessantacinquenne non
autosufficiente, per le prestazioni sociali deve essere fatto riferimento
esclusivamente ai
redditi del soggetto stesso, lo scrivente revoca l'impegno sottoscritto a
partire dal primo giorno del mese successivo all'invio della presente e
chiede che il Comune di........., al quale la legge vigente (cfr. in
particolare gli articoli 154 e 155 del regio decreto 773/1931) attribuisce
l'obbligo di fornire assistenza, versi all'istituto (o Ipab)....... con sede
in........... Via...............

INFO

Gruppo Solidarieta' C.S.A Coordinamento Sanita' e Assistenza tra i
movimenti di base
Via Artisti 36 0124 TORINO
011/8124469 ­fax 011/8122595
www.comune.iesi.ancona.it/grusol

grusol@tin.it

Antonella Prigioni - antonella@disabiliforum.com

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