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 Per la prima volta nei ventiquattro anni di pontificato Giovanni Paolo II non è stato in grado di compiere il rito della "lavanda dei piedi". Ci teneva tantissimo e fino all'ultimo aveva insistito per farlo. Impossibile. Nella basilica vaticana sono dovuti intervenire per sostituirlo i cardinali Sodano ed Etchegaray, lasciando il pontefice malinconicamente seduto su un tronetto posto a destra della cattedra di San Pietro. 
In Vaticano l'argomento carrozzella è tabù, sebbene per i suoi spostamenti interni nel palazzo apostolico Giovanni Paolo II già utilizzi saltuariamente una poltroncina a rotelle, tipo quelle in uso negli aeroporti. E, comunque, molte udienze sono state programmate nel suo studio al terzo piano (contiguo all'appartamento privato) per non costringerlo ad andare nella biblioteca al piano di sotto.

E' una Pasqua amara per Giovanni Paolo II.  Camminare o stare in piedi è diventato per lui un tormento insopportabile. Entro poche settimane o al massimo fra qualche mese Karol Wojtyla la decisione dovrà prenderla. Accettare di governare dalla sedia a rotelle come Roosevelt. Il tempo della scelta, ammettono in Vaticano, è ormai maturo. Anche perché "l'aggeggio", una modernissima sedia a rotelle costruita apposta per il Papa, è già lì. Arrivata in Vaticano il 27 febbraio scorso. Pronta per entrare in azione.

L'idea è venuta ad una bambina veneta, Giorgia, 10 anni: un anno fa, guardando il Papa affaticato in televisione, ha detto a suo padre: 'Papa', perche' non possiamo regalare una carrozzina al Pontefice?'. E cosi' e' stato''. E' la nonna di Giorgia, Annamaria Papa, che per prima apri' a Thiene un negozio di sanitari, poi rilevato dal marito Lino Papa, dal figlio Renato e da un terzo socio, Benedetto Pretto, a raccontare, come  pubblicato da ''Repubblica'' della carrozzella regalata al Pontefice. La ditta fondata dalla nonna di Giorgia fu ampliata e, nel tempo, e' divenuta produttrice di strumenti per l'handicap, e tra questi carrozzelle elettroniche come quella bianca e appositamente costruita per il Papa che, il mese scorso, Giorgia ha regalato a Giovanni Paolo II in persona. A Giorgia, che scrisse subito in Vaticano per proporre il dono, rispose dopo qualche tempo un alto prelato, dicendo - ricorda la nonna imprenditrice - che ''la cosa era prematura''. Un anno dopo, pero', il Vaticano ''e' tornato a farsi vivo - racconta nonna Annamaria - dicendo che 'adesso il Papa riceverebbe volentieri questo dono'''. ''Quando mio figlio Renato e la mia nipotina sono andati dal Papa, Sua Santita' non stava bene - prosegue - tanto che le udienze dovevano essere sospese. La loro e' stata l'ultima, poi per quindici giorni il Papa non ha piu' ricevuto nessuno: ma loro due sono riusciti a baciare la mano di Giovanni Paolo II, questo e' l'importante''. La carrozzina elettronica portata in quell'occasione a Roma da Thiene e' stata realizzata in concorso tra Renato Papa e una fabbrica americana, corrispondente della ditta vicentina. ''La nostra caratteristica - conclude Annamaria - e' di saper studiare soluzioni alle specifiche esigenze dei disabili: mio marito e' un tecnico ingegnosissimo e Renato ha preso da lui.Molto merito va anche al terzo socio, Benedetto Pretto, che fa il ragioniere e che - ha aggiunto -, con il suo lavoro, ci ha consentito di diventare punto di riferimento per chi soffre in condizioni di disabilita non soltanto in Italia, ma anche all'estero''.

Un pensierino giudizioso, quello di Giorgia che con garbo concluse: "Resto in attesa di una tua risposta e nel frattempo ti auguro un mondo di bene". Era un bigliettino di consigli affettuosi come ne arrivano a centinaia di migliaia in Vaticano e a cui la Segreteria di Stato risponde abitualmente, raccontando di un Santo Padre "grato del pensiero" che impartisce la sua apostolica benedizione. 
 
Chi non sorride sono gli uomini dell'entourage papale. "Non sappiamo come organizzare i viaggi in Bulgaria e America", ammettono preoccupati. Tanto per cominciare, non sanno come far salire al pontefice la lunga e ripida scala degli aerei. Con un montacarichi mobile? Con dei bus che si alzano e abbassano come quelli in funzione negli aeroporti di Parigi? "Il vero problema - dichiara un monsignore che segue passo passo le apparizioni pubbliche di Wojtytla - non sono le improbabili dimissioni, ma la sua funzionalità nel camminare e nel parlare. In altre parole con quali strumenti potrà continuare a fare il Papa?". La carrozzella di Roosevelt, pensano molti, potrebbe essere una risposta. Seppure parziale.
E un Papa disabile non sarebbe poi tanto male.

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