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Piani educativi individualizzati, continuità educativa e didattica, possibilità di realizzare accordi distrettuali, più rigore nel riconoscimento delle persone con handicap e migliore distinzione rispetto al semplice disagio. Sono alcune delle caratteristiche dell’Accordo di programma per l’integrazione scolastica di allievi in situazione di handicap che, firmato martedì 8 maggio, aggiorna quello del 1996. Oltre al presidente della Provincia Graziano Pattuzzi, al provveditore Giacomo Giannuzzi e al direttore generale dell’Azienda Usl Roberto Rubbiani, hanno firmato il documento i sindaci di Modena Giuliano Barbolini e di Carpi Demos Malavasi. Nei prossimi giorni l’Accordo verrà sottoscritto anche dagli altri Comuni. Nelle scuole modenesi, dalle materne alle superiori, sono 1363 gli studenti disabili, con un aumento di oltre un centinaio rispetto solo a due anni fa quando erano 1249. I disabili sono circa il 2 per cento degli studenti delle elementari, quasi il 3 alle medie, mentre alle superiori sono aumentati negli ultimi anni dall’1 per cento all’1,5: la quota di ragazzi che hanno continuato il percorso scolastico anche dopo l’obbligo, infatti, è progressivamente aumentata: era il 47 per cento nell’anno scolastico 1997\98, è stata del 71 per cento quest’anno. "Il nuovo accordo permette di qualificare ulteriormente l’impegno in questo settore – commenta Claudio Bergianti, assessore provinciale all’Istruzione – e rappresenta un vero e proprio contratto istituzionale, con precise assunzioni di responsabilità per tutti gli enti che lo sottoscrivono. Tra le novità c’è anche la possibilità di verificane l’andamento e, per gli utenti, di presentare ricorsi ai difensori civici ". L’accordo, che è stato elaborato dal Glip (Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale) con la consultazione delle associazioni del settore, prevede percorsi organici e facilitazioni per le famiglie: dall’individuazione precisa della documentazione necessaria all’iscrizione fino ai servizi di sostegno e alla componente educativa personalizzata sulla base della caratteristiche fisiche, psichiche, sociali e affettive dell’alunno. Nel collegio di vigilanza, inoltre, entrano per la prima volta anche i Comuni capi distretto (prima erano presenti solo Modena e Carpi) e i dirigenti scolastici che, sulla base dell’autonomia, hanno oggi responsabilità specifiche nell’offerta formativa e nell’attivazione dei modelli di integrazione scolastica.

Nicola Quirico - nicola@disabiliforum.com

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