Menu

Tipografia

ATTENZIONE!!! La legge 120/2010 "Disposizioni in materia di Sicurezza stradale" ha fatto prodotto alcune modifiche sul Codice della Strada. Per conoscere le novità leggi NUOVO CODICE DELLA STRADA: COSA CAMBIA PER I DISABILI?

*************

La mobilità del disabile: un problema complesso
"Eventuali soluzioni dovrebbero nascere dall'accordo di tutti gli attori coinvolti nella catena della mobilità "
di Andrea Pancaldi*

Il traffico, l'impianto urbanistico, l'uso ingiustificato dei tagliandi e la noncuranza di molti automobilisti concorrono ad aumentare le difficoltà negli spostamenti delle persone con problemi motori. Le soluzioni non sono facili, anche perché quasi mai standardizzabili.

Quello dei parcheggi e dei contrassegni è un problema reale e complesso. La difficoltà negli spostamenti delle persone con problemi motori aumenta in una città trafficata come Bologna e dall'impianto urbanistico di tipo medioevale nelle zone centrali. Non è facile infatti, nemmeno per una macchina dotata del tagliando, trovare un posto libero, soprattutto nelle zone centrali e nelle ore serali.
Sembrerebbe scontato attribuire la responsabilità allo scarso numero di posti disponibili (2 ogni 100 posti "normali"), ma il problema in realtà è più complesso: in molti si lamentano sia dell'utilizzo ingiustificato dei tagliandi da parte dei famigliari dei disabili, sia della noncuranza di molti automobilisti che occupano abusivamente i posti riservati. Per quanto riguarda l'uso ingiustificato dei contrassegni è senz'altro difficile farne una precisa verifica dato che la legge prevede che l'auto "sia al servizio della persona disabile": quindi chi accompagna o va a prendere è titolato a circolare con il contrassegno. Frasi del tipo "..ho appena accompagnato la nonna‚ŽŠmio fratello‚ŽŠ" sono le più comuni che si sentono dire.
Il problema è aumentato negli ultimi anni in relazione alla diffusione degli sgravi fiscali per l'acquisto delle auto da parte delle famiglie che hanno un congiunto disabile (‚ŽŠquindi più auto con contrassegni e più richieste di posti auto presso il domicilio) e della maggiore partecipazione delle persone disabili alla vita sociale e culturale, che si traduce, ovviamente, in maggiore mobilità .

Per quanto riguarda l'utilizzo del contrassegno, rispetto alla esperienza del CRH, emerge una approssimativa conoscenza degli utenti su cosa "si possa" e cosa "non si possa fare" (sarebbe utile distribuire una scheda informativa al momento del rilascio). In alcuni casi, anche qui soprattutto nelle zone più trafficate e centrali, il fatto che i parcheggi riservati sotto il domicilio non siano vincolati ad una targa o contrassegno (garantendo così la possibilità di rotazione sul posto auto) crea disagi alle persone che ne hanno richiesto l'installazione: spesso il parcheggio è occupato da altre auto con il contrassegno.
Le soluzioni non sono facili, anche perché quasi mai standardizzabili, essendo la mobilità delle persone disabili diversificata per la tipologia del deficit, per le situazioni familiari e per le contingenze che si possono verificare (la pavimentazione sconnessa o le altre auto parcheggiate troppo vicine possono limitare la mobilità del disabile).
Eventuali soluzioni e migliorie dovrebbero nascere dall'accordo tra tutti gli attori coinvolti nella catena della mobilità (trasporto pubblico e privato, associazioni ed enti locali).

* Andrea Pancaldi lavora al Centro Risorse Handicap del Comune di Bologna

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy