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alberi su marciapiedi dissestatiSalvaguardare il verde cittadino o assicurare la praticabilità dei marciapiedi ai cittadini in carrozzina rimuovendo alberi che ostruiscono il passaggio ? Una soluzione alternativa è davvero impossibile?

Da sempre  in questo sito parliamo dell'importanza dell'accessibilità e dell'impegno di azioni volte a rendere fruibili a tutti le nostre città e gli spazi in cui ci muoviamo e viviamo. Fare in modo che l'ambiente urbano sia accessibile da parte di ciascuno (non solo disabili, ma anche ad anziani, a  mamme con passeggini, a chiunque abbia qualche difficoltà a muoversi), è un impegno morale che anche la società inizia a non mettere più in discussione.
Ma non è tutto bianco o nero. Le difficoltà all'abbattimento delle barriere architettoniche ci sono, e sono molte, non solo di tipo burocratico, ma anche pratico, portando talvolta di fronte a scelte non facili.

Prendiamo spunto per una riflessione in merito, dalla segnalazione di Bruno Bonadimani,  paraplegico rappresentante, come presidente della "Commissione per le disabilità neuromuscolari", del Consorzio Veneto di Ricerca (CNVR) e di alcune tra le più importanti  associazioni per disabili della provincia di Padova (ANGLAT, Mi.A, ASPEA).
 Il dottor Bondimani ci scrive, segnalandoci la situazione del comune di Abano Terme (Pd), e delle difficoltà a proseguire nel processo di abbattimento delle barriere nella città , che per essere completato richiede l'eliminazione di alcuni alberi cittadini, le cui radici hanno manomesso i marciapiedi, con la conseguente protesta di alcune associazioni ambientaliste.

Ad Abano Terme, come in molte altre città o cittadine, ricorda Bonadimani, una della barriere più frequenti nell'ambito del comune è rappresentata da marciapiedi stretti e dissestati per la presenza nel contesto del marciapiede stesso di alberelli che, da un lato riducono lo spazio carrabile e dall'altro, con le loro radici dissestano completamente il selciato rendendo il marciapiedi stretto, quasi sempre insufficiente e pericoloso per i disabili in carrozzina, ma anche per chi deve transitare con passeggini e carrozzine per neonati, nonché  per i pedoni sopratutto se anziani.
In definitiva le carrozzine sono costrette a transitare sulla carreggiata della strada con i disagi e pericoli facilmente intuibili, ed è innegabile che si tratta di una delle barriere architettoniche più frequenti e fastidiose del Comune di Abano Terme.


Il passo è stato dunque quello di contattare l'amministrazione, con la quale Bonadimani dalla fine del 2011 ha iniziato a collaborare, nella figura del Sindaco, il dott. Luca Claudio, persona estremamente sensibile ai problemi dei disabili e disponibile a cercare di risolverli, per ridurre o addirittura azzerare tutte le barriere architettoniche degli spazi pubblici di Abano Terme rendendola così una cittadina effettivamente accogliente anche per i disabili in carrozzina.

Ora il problema si è spostato però su un secondo fronte. Nel 2012 si era iniziato a discutere di un progetto per rimuovere gli alberi e rifare il selciato del marciapiedi interessati da questo problema, ma un'associazione ambientalista ha cercato di bloccare i lavori per impedire la rimozione degli alberi.
L'accessibilità si scontra quindi in qualche modo con il pur importante elemento dell'ambiente e del verde cittadino.
Così chiude Bonadimani, che pur ricordando l'assoluto rispetto e considerazione degli alberi e della natura in genere, afferma: "in definitiva I disabili in carrozzina continuano a dover transitare sulla carreggiata della strada poiché, per questa e altre associazioni ambientalistiche, sembrano essere più importanti alberi non autoctoni, a volte malati, e comunque sempre in posizioni Inopportune e pericolose, alle necessità ed al diritti dei disabili".

Noi non abbiamo bacchette magiche né lezioni da dare, e al di là del caso specifico, riteniamo auspicabile che sempre la soluzione sia un compromesso tra il diritto alla mobilità di ciascuno, e  il rispetto e la salvaguardia dell'ambiente. Può sembrare una proposta ingenua, ma spostare gli alberi altrove potrebbe essere una soluzione?

IN DISABILI.COM:

ACCESSIBILITA' URBANA



Redazione


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