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Riconoscere lo stato di disabilità a chi soffre di dislessia.
E' quanto hanno chiesto i rappresentanti di Gioventù Europea, il movimento giovanile aderente ad Alleanza Nazionale che ha organizzato all'Università degli Studi Roma Tre il convegno "La solidarietà vince. Quali prospettive dopo l'Anno del Disabile".
"Un incontro importante, interessante e soprattutto diverso" ha spiegato Federico Rocca, responsabile nazionale di Gioventù Europea.
"Un dibattito per parlare della socialità in Europa, dell'individuo e dei servizi sociali necessari affinchè anche i disabili possano integrarsi meglio in questa nuova realtà.
Un'occasione per guardarsi in faccia e fare il punto della situazione, per capire quanto e cosa è rimasto dopo il 2003, Anno Europeo del Disabile
".

E partendo dalla piccola realtà universitaria, sembra che molto ci sia ancora da fare per risolvere problemi che se entrano a far parte del ben più ampio contesto europeo, rischiano di diventare molto più grandi, molto più gravi.
Come quelle differenze, che hanno troppo spesso il sapore di ingiustizie.
Come le agevolazioni e i sussidi, che non sono uguali per tutti e che escludono chi, invece, ne ha bisogno.
Impedendo a questi ultimi un'integrazione che viene quindi ad essere problematica già all'interno dell'ateneo.
Come si può parlare allora, di integrazione a livello europeo?
Se ne sono resi conto gli stessi rappresentanti di Gioventù Europea, riportando durante il convegno la grave questione che riguarda gli studenti affetti da dislessia, i quali "pur essendo ufficiosamente assistiti presso il Centro Accoglienza Disabili dell'ateneo - ha dichiarato Giulio Bonifacino, responsabile universitario di Gioventù Europea - sotto il profilo normativo non possono usufruire delle agevolazioni che si riconoscono ordinariamente agli altri soggetti diversamente abili".
"Gli studenti dislessici – hanno continuato i rappresentanti di Gioventù Europea - devono godere delle stesse necessarie agevolazioni didattiche di una persona non vedente, accompagnate da una idonea sensibilizzazione da parte dell'ateneo e degli organi competenti nei confronti degli studenti e dei docenti.
Questi ultimi, infatti, si sono dimostrati talvolta insensibili al problema, compromettendo di fatto lo studio e il profitto degli studenti
".
"Lo stato di disabilità - ha proseguito Federico Rocca - nei confronti dei soggetti che hanno dei limiti che si manifestano in prevalenza nella comprensione dei testi e nella scrittura, deve essere riconosciuto dallo Stato".


Leggi questi articoli:


Info

Sito di Gioventù Europea

Sito dell'Associazione Italiana Dislessia


Leggi anche questa intervista

Sito dell'Università Roma Tre


Per saperne di più sulla Costituzione europea, visita questo sito.


[Francesca Lorandi]

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