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Nel 2025 oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo soffrirà di ipertensione.
Dato allarmante, se si considera che questa patologia è ritenuta la principale causa di mortalità, e la terza di invalidità nel mondo.
L'unico modo per sperare in una riduzione di queste cifre è la prevenzione.
E questo significa la necessità di affrontare tempestivamente patologie pediatriche sempre più diffuse, e mettere così i bambini al riparo da seri rischi che potrebbero emergere nell'età adulta. In questa prospettiva è stato attivato, all'interno dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, un Ambulatorio multidisciplinare per la cura dell'ipertensione pediatrica.
L'obiettivo è quindi quello di ridurre in questi soggetti il rischio di cadere vittime, una volta diventati adulti, delle patologie più frequenti che si sviluppano in conseguenza dell'ipertensione arteriosa: ipertrofia ventricolare sinistra, insufficienza renale cronica, infarto miocardico e ictus cerebrale.
Questo Ambulatorio è una delle prime realtà del genere in Italia, sviluppatosi nel quadro di un progressivo potenziamento delle attività assistenziali volte a dare innovative risposte nel campo delle patologie pediatriche.

La necessità di realizzare un nuovo centro, specifico per questo tipo di patologia, nasce da due esigenze diverse: la prima è quella di convogliare il paziente iperteso, o sospetto tale, verso un'unica struttura; la seconda evidenza è che l'ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio cardiovascolare, anche in età pediatrica, e il suo continuo aumento è il più delle volte legato a sbagliati stili di vita (alimentazione ipercalorica e sedentarietà in particolare).

L'ipertensione è un nemico molto subdolo della salute del bambino.
Il campanello d'allarme, infatti, non è quasi mai dato da sintomi.
Sono però diverse le condizioni patologiche che dovrebbero spingere ad un controllo dello stato di salute del paziente: l'obesità, la ridotta tolleranza al glucosio, le nefropatie ne sono degli esempi.
6 ogni cento: questi i bambini che in Italia sono colpiti da ipertensione arteriosa; si va dai casi di ipertensione secondaria (nefrovascolare, endocrinopatie, cortazione aortica) a quelli, meno numerosi, di ipertensione essenziale.
Scoprire e prevenire questa patologia in età pediatrica vuol dire ridurre fin dall'inizio drasticamente l'incidenza di malattie dell'apparato cardio-cerebrovascolare in età adulta.
Vuol dire ridurre la percentuale del 20%, quella cioè che rappresenta la popolazione adulta colpita da ipertensione. Ed è allarmante scoprire che la metà di questi non sa di soffrire di questa patologia, che spesso viene ereditata di generazione in generazione.

L'approccio promosso dal Bambino Gesù è di tipo multidisciplinare e nasce dalla collaborazione fra il Dipartimento di Medicina Pediatrica e il Dipartimento di Nefrologia e Urologia. Prevede una iniziale visita clinica e l'eventuale esecuzione di esami clinici e strumentali presso l'Ospedale, finalizzati alla diagnosi precoce e all'inquadramento eziopatogenetico e quindi terapeutico.
La diagnosi precoce dell'ipertensione viene eseguita presso l'Ambulatorio interdipartimentale e multidisciplinare per l'ipertensione pediatrica attraverso un inquadramento clinico e strumentale del paziente in maniera statistica (misurazione e riposo) e dinamica (test ergometrico, monitoraggio pressione arteriosa nell'arco delle 24 ore).

Per saperne di più, visita il sito dell'Ospedale Bambino Gesù

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