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Speciale ELEZIONI POLITICHE 2013 - VOTO DISABILI

voto disabili

 ELEZIONI POLITICHE 2013 - PROGRAMMI
PER FERMARE IL DECLINO
Fare per fermare il declino
Alle Elezioni Politiche 2013 che si svolgeranno insieme alle elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise nei giorni 24 e 25 febbraio 2013, tra le liste candidate troviamo Fare per Fermare il Declino.

Tre le 10 proposte per la crescita presentate dalla lista Fare per Fermare il Declino, riportiamo l’approfondimento al punto 2. Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni:

Investendo sulla informatizzazione della sanità riducendo l’enorme divario attualmente presente con i paesi piu’ avanzati. Una completa informatizzazione sanitaria, non solo consentira’ la raccolta automatica dei dati di esito clinico e dei costi, ma anche una maggior sicurezza clinica, ed evitera’ la duplicazione degli esami. La disponibilità della cartella clinica on line, ad esempio, riduce significativamente i tempi di presa in carico di un paziente ad es. al pronto soccorso e minimizza i rischi di errore per incompleta informazione. Inoltre rende possibile la circolazione dell’informazione. Inoltre l’allestimento di una rete informatica a livello regionale e sovraregionale e’ elemento fondamentale e propedeutico per applicare correttamente i principi di gestione meritocratica ed orientata al valore aggiunto per il paziente, che costituiscono parte integrante della proposta FiD.


Riportiamo inoltre il comunicato stampa della segreteria del partito Fare per fermare il declino, che risponde alla nostra richiesta di informazioni in merito al tema della disabilità

COMUNICATO STAMPA DI FARE PER FERMARE IL DECLINO SUL TEMA DELLA DISABILITA’

In Danimarca, dove dagli anni '90 esiste un sistema di protezione del lavoro denominato "flexsecurity" simile a quello che proponiamo nel nostro programma, lo stato spende circa lo 0.5 per cento del PIL per supportare l'impiego di disabili nel luogo di lavoro. In Italia le imprese con più di 15 dipendenti sono obbligate ad assumere una percentuale di lavoratori disabili, venendo in parte compensate da un "Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili", che per il 2012 è stato fissato pari a 350 milioni di euro, e cioè lo 0.02 per cento del PIL. Noi crediamo che un paese moderno abbia il dovere di uscire da un'ottica assistenzialistica nel trattamento dei disabili per adottare un sistema di assicurazione sociale basato sulla corresponsabilità : anche i disabili devono contribuire nei modi a loro possibili alla produzione e alla crescita economica del paese, e spetta allo stato coadiuvare gli imprenditori per rendere possibile l'inserimento dei disabili nel posto di lavoro. Va pertanto avviato un percorso di graduale potenziamento del fondo per il diritto al lavoro dei disabili per portarlo sino ai livelli danesi. Queste spese non sono da vedersi come un costo per la collettività : in parte sono compensate dalla produttività dei disabili precedentemente senza occupazione, in parte da risparmi di somme attualmente sborsate per assistenza pensionistica, in parte infine dai costi ora sopportati dai datori di lavoro per l'impiego dei disabili e che sarebbero più efficientemente sopportati dalla fiscalità generale.

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Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del Ministero dell’Interno 

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