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siciliaLa Sicilia è fra le prime regioni, dopo una presa d'atto della giunta di governo, a dare concreta applicazione alla legge nazionale sulla dislessia. A dichiararlo è l'assessore regionale alla pubblica istruzione Mario Centorrino. Con la nuova legge, che sarà seguita da una circolare dell'assessore competente, gli insegnanti dovranno elaborare piani didattici personalizzati, con forme flessibili di lavoro scolastico, agli alunni inoltre viene riconosciuto il diritto all'utilizzo di strumenti informatici e tempi supplementari nello svolgimento delle varie attività .

Per la concretizzazione dell'iniziativa si è fortemente impegnata la Fondazione Bonino Pulejo di Messina. Il presidente della fondazione no profit, Nino Calarco, ha espresso apprezzamento per la sensibilità dimostrata dalla Regione Siciliana. "Si tratta - ha detto Calarco - di una vicenda che si conclude in maniera felice dopo oltre 10 anni di battaglie condotte dalla Fondazione Bonino Pulejo, che hanno avuto il loro culmine nella cerimonia di consegna del Premio internazionale Bonino, nel 2009, a una testimonial d'eccezione, Sua Altezza Reale la Principessa Vittoria di Svezia".

"La legge sul riconoscimento della dislessia, che sarà completata entro 2 mesi da 2 regolamenti alla cui stesura parteciperanno esperti siciliani, è da considerarsi una vittoria per la scuola - ha detto l'assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione professionale, Mario Centorrino -. E' una legge che viene dal basso, fortemente voluta da un enorme numero di operatori del settore e famiglie interessate al problema che, grazie alla sensibilità dei parlamentari, ha trovato piena realizzazione". "E' un grosso passo avanti - ha aggiunto Centorrino- in quanto viene riservato al problema maggiore attenzione sociale, con forte riscontro soprattutto nel mondo della scuola. Questa legge tranquillizza le famiglie di soggetti dislessici, che da oggi non si sentiranno più discriminati sul piano intellettivo, ma solo portatori di un disturbo che prevede una diagnosi ufficiale e uno specifico protocollo di cura".


Fonte: Redattore Sociale