Lo studio, coordinato dalla neurologa Matilde Leonardi dell’Istituto neurologico Besta del capoluogo lombardo, finanziato dal Ministero della salute tramite il Centro nazionale prevenzione e controllo malattie, ha elaborato i dati raccolti in sedici regioni italiane, consentendo di tracciare un’istantanea della realtà che interessa le persone in stato vegetativo (SV) e in Stato di minima coscienza (SMC).
Focus della ricerca è stato in primis l’identificazione del funzionamento e della disabilità dei pazienti sulla base della classificazione dell’Oms, ma anche la quantificazione del carico assistenziale degli operatori del settore, come pure il rilevamento dei bisogni dei famigliari o comunque di coloro che assistono i pazienti.
Nel quadro complessivo, che ha esaminato i casi di 602 pazienti, i risultati dicono che i pazienti in stato SV e SMC sono in maggior parte maschi (60%), e hanno in media 55 anni. Per l’80% del campione la distanza media dall’evento acuto è di 5 anni, mentre nel restante 20% di oltre 15 anni.
Fonte:
Il Giornale
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