L'Italia e' deferita alla Corte di giustizia dell'Ue per lo scorretto recepimento della direttiva. L'articolo 5 della direttiva dispone che il datore di lavoro preveda soluzioni ragionevoli per i disabili affinche' questi possano avere accesso al lavoro e usufruire di progressioni di carriera. La Commissione ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia sottolineando che l'Italia non ha integralmente trasposto tale disposizione, poiche' l'ordinamento italiano non contiene una norma generale che imponga al datore di lavoro di prevedere soluzioni ragionevoli per i portatori di qualunque tipo di disabilita' e per tutti gli aspetti dell'occupazione.
Fonte: Redattore Sociale