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scuolabusIl Tar del Lazio ha annullato la bocciatura di un alunno romano dislessico con la sentenza del 13 agosto 2010. Uno studente affetto da un disturbo dell’apprendimento come la dislessia non può essere bocciato solo per i voti in pagella. Nonostante le insufficienze infatti il consiglio di classe deve tener conto della sua particolare condizione di partenza.

Secondo i giudici i docenti in questo caso avevano imposto la bocciatura del ragazzo senza valutarne la situazione generale
Secondo i genitori dello studente romano i professori hanno sorvolato sulla patologia del figlio e si sono limitati a tenere conto solo dei voti in pagella, delle insufficienze in quasi tutte le materie. I docenti e il preside del ragazzo si sono difesi spiegando che la loro intenzione era quella di consentire all’alunno di rafforzare le proprie conoscenze. Ma il Tar non ha accolto le loro ragioni e, richiamandosi anche ad alcune indicazioni del ministero dell’Istruzione, ha annullato il provvedimento: i giudici hanno ricordato che in sede di scrutinio finale se un alunno è affetto da disturbi di apprendimento certificati da uno specialista (dislessia, disgrafia, discalculia) per valutarlo si deve tener conto di tutti gli altri elementi imposti dalla legge, non solo dei voti. «Il consiglio dei docenti nella formulazione del giudizio di non promozione - si legge nella sentenza - ha chiaramente omesso di far menzione e di valutare nella sua globalità la particolare situazione dell’alunno».
Il problema dei ragazzi con disturbi di apprendimento è una ferita aperta nella scuola. Per loro non è previsto il sostegno in quanto non vengono considerati diversamente abili veri e propri. Anche per questo da anni è in discussione una legge che, oltre a riconoscere dislessia, discalculia e disgrafia a tutti gli effetti come disturbi della capacità di apprendere di un alunno, punta a favorire il successo scolastico di questi studenti attraverso azioni mirate come la formazione degli insegnanti, la diagnosi precoce del disturbo, strumenti di valutazione ad hoc, didattica individualizzata anche attraverso supporti tecnologici. La norma è passata al Senato, in commissione, ormai molti mesi fa. Poi è rimasta bloccata alla Camera per mancanza di fondi. Ora dovrà tornare di nuovo al Senato dove si spera in tempi rapidi per dare risposte nuove e più sostegno a chi vive questo tipo di problemi fra i banchi. Forse, a quel punto, non ci sarà più bisogno di sentenze come queste.


Fonte: Il Messaggero del 28-08-2010

Per approfondire:

SCUOLA DISABILI