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sbarreQuando si parla di prigione di solito non la si associa mai alla disabilità . Confermano ciò i dati nazionali  sulla popolazione carceraria che non menzionano mai la presenza di queste persone negli istituti, portando l’opinione pubblica a credere che non ci siano disabili nelle carceri. Invece, non è così. Malattia e disabilità non sono incompatibili con la detenzione: sono tanti i portatori di handicap dietro le sbarre.

Quanti sono esattamente? Quali sono i deficit più comuni? Come si trovano, cosa fanno, con chi vivono? I dati più recenti dell’Ufficio servizi sanitari del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria possono aiutarci a rispondere a questi interrogativi. Nel dicembre 2006, nelle carceri italiane, erano presenti quasi 500 detenuti con disabilità motoria o sensoriale.

Secondo l’indagine la Lombardia risulta essere la regione italiana con il maggior numero di detenuti disabili (121 detenuti con disabilità fisica e motori) A seguire, tra le regioni più affollate, ci sono anche la Campania (con 96 detenuti), il Lazio (51) le Marche (34) e la Toscana (31). Tuttavia, se ci si riferisce ad una seconda indagine relativa alla sola disabilità motoria, gli esiti sono parzialmente diversi. In testa c’è sempre la Lombardia (con 65 presenze), seguita dalla Sicilia (51), Sardegna (42), Campania (37) e Lazio (36).

€˜Si sa che in Italia non esiste una normativa specifica per i detenuti disabili‑¬. Ad affermarlo è Francesco Morelli, storico detenuto-redattore della rivista carceraria €˜Ristretti orizzonti‑¬. Non esiste un sistema di monitoraggio nazionale sulle condizioni di salute dei carcerati. Per questo motivo è difficile stabilire quanti siano esattamente i disabili detenuti nelle carceri italiane. Comunque, ha precisato Morelli, uno dei principali riferimenti normativi per la disabilità in carcere è l’articolo 47 ter dell’Ordinamento penitenziario relativo alla detenzione domiciliare.


Fonte: WakeUpNews.eu