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pcSegnaletica, telecamere e perfino alcune centraline per la ricerca informatica dei defunti. Sono i servizi in arrivo nel cimitero monumentale cittadino di Verona annunciati da Stefano Campedelli, direttore dei servizi istituzionali dell'Agec, ai consiglieri della Commissione famiglia di Stefano Casali. Una visita guidata, quella di ieri, sull'onda delle segnalazioni giunte dai cittadini su barriere architettoniche, carenza di cartelli, poca sicurezza e illuminazione. Lacune inevitabili, in un cimitero sorto con l'intitolazione a Giuseppe Barbieri nel 1878 a ridosso del ponte Aleardi, che si è via via ingrandito con nuove ali, da quella chiamata «Cimitero Nuovo» del secolo scorso a quella più recente, il «Cimitero Giardino» . L'estensione, oggi, è di un chilometro per lato e ne fa uno dei maggiori d'Italia, con edifici a tre piani di loculi. Tra i problemi il difficile orientamento e l'impraticabilità di alcune vecchie rampe per disabili e anziani. In primo sarà risolto per l'estate, con l'arrivo di cartellonistica e l'attivazione di totem agli ingressi dove basterà digitare il nome del defunto e la data di morte per sapere esattamente dove è sepolto e in quale cimitero. «Abbiamo messo in un database non solo i 40 mila defunti del monumentale, ma anche gli altri 160 mila dei 23 cimiteri cittadini» , spiega Campedelli. Il tutto è compreso in un progetto che costa 500 mila euro (metà finanziati dalla Regione), che prevede pure una sessantina di telecamere collegate con questura e polizia municipale e l'illuminazione nei sotterranei. Restano da risolvere molte criticità nell'accessibilità alle strutture, come ha evidenziato Casali durante il giro. Nel viale principale del «Barbieri» non c'è solo il ghiaino a ostacolare il percorso, ma anche la mancanza di servoscale in alcune delle scalinate principali. Nel «Giardino» il problema è la rampa al sotterraneo, irta e con un passamano ridotto, ma anche l'unico scivolo per disabili. Alberto Zelger e Antonia Pavesi ricordano di avere già intrapreso un percorso per eliminare le barriere architettoniche: «Facciamo un tavolo comune» .


Fonte: Corriere del Veneto del 15-04-2011