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laureaIl diritto allo studio è uno dei doveri fondamentali dell'università italiana. E deve essere garantito anche a quelle persone che per disabilità fisiche o disturbi specifici di apprendimento rischierebbero di esserne escluse. Tra il 1992 e il 1999 due leggi statali hanno fissato la necessità per ogni ateneo di provvedere a strutture di supporto per «l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti» degli studenti disabili. All'Università Bicocca, l'Ufficio DiversamenteAbili (Dab) ha ormai una storia decennale e da due anni uno spazio nell'edificio principale (U6). Alla Bicocca gli studenti disabili sono 298, con un ingresso annuale di 20-30 nuove matricole (altrettanti i laureati in uscita). I disabili iscritti all'Ufficio sono invece solo 50, perché la maggior parte di questi studenti ha un buon livello di autonomia. La preoccupazione iniziale per l'ateneo è stata viabilistica. «La Bicocca nasce con una utenza più metropolitana che urbana osserva Roberta Garbo, Delegata del rettore per i diversamente abili e abbiamo da subito risposto con i mezzi adeguati a questa esigenza logistica». I pulmini del Campus sono stati attrezzati per accogliere gli studenti disabili. Tutte le sedi sono state dotate di scivoli per gli ingressi. Lo spazio in U6 ha porte scorrevoli e postazioni tecnologiche a portata di tutti gli studenti. Così come l'U17, dove si trova lo sportello di orientamento per i disabili. L'assistenza poi va oltre la durata del corso. «Tolte le barriere in ingresso conclude la Delegata del rettore non devono rimanerne altre in uscita. Il traguardo di un percorso di formazione è l'inserimento nella società civile. Con altri atenei lombardi stiamo lavorando su un progetto per l'accesso dei degli studenti disabili nel mondo del lavoro». Inoltre Bicocca, Politecnico e Università di Modena e Reggio stanno valutando l'utilizzo di strumenti software per gli studenti che soffrono di dislessia e ipoacusia.



Fonte: Il Giorno del 13-12-2010