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toccare arteVisitare un museo e vivere un'esperienza a tutto tondo, fatta di immagini, suoni, odori, musica e gusto. Soprattutto quando il visitatore è una persona con disabilità che interessano uno dei cinque sensi. Una realtà impossibile? No, la sfida che vogliono vincere i quattro ricercatori del team che, grazie ai finanziamenti del centro ravennate di Spinner 2013 (il programma della Regione Emilia-Romagna per supportare progetti di ricerca e spin off industriali) hanno dato vita a un software, Elixir, che permette di trasformare le visite ai musei in esperienze multisensoriali accessibili a tutti. Un'innovazione che verrà messa in pratica, a partire dalla prossima primavera, nel museo della Frutticoltura di Massa Lombarda, il primo in Italia a essere interamente allestito in chiave multisensoriale. «Il nostro obiettivo spiega Marco Cavallazzi, ravennate, uno dei componenti del gruppo che ha sviluppato il progetto è di rinnovare i modi in cui il patrimonio artistico e culturale di un museo viene presentato ai visitatori». Per farlo, oltre al software, è necessario installare anche delle apposite periferiche audio, video e tattili in grado di esaltare il fattore multisensoriale. Tradotto per chi di informatica ne mastica poca: schermi, emanatori di odori, dispositivi touch screen facili e immediati da usare, altoparlanti e diffusori di suoni e via dicendo. In questo modo chi, ad esempio, ha problemi alla vista sarà accompagnato, nel corso della sua visita, da spiegazioni, suoni e odori che si sprigioneranno automaticamente passando davanti a un quadro o a un reperto, mentre chi ha problemi di udito potrà avere informazioni video in più rispetto agli utenti tradizionali. Il tutto non richiederà poi uno sforzo supplementare degli utenti né una particolare attenzione da parte dei responsabili del museo: l'allestimento e la relativa esperienza multisensoriale', infatti, saranno gestite in modo automatico dal sistema e, inoltre, calibrate in base alla specifica disabilità del visitatore. «Usiamo la tecnologia già esistente spiega Cavallazzi reinventandola, per creare applicazioni museali del tutto nuove». IL LAVORO del gruppo, che nel futuro darà vita una vera e propria azienda specializzata del settore, è iniziato qualche mese fa: «Siamo partiti ad agosto spiega Cavallazzi e in primavera concluderemo la fase teorica' del progetto per dare vita, a marzo, al primo allestimento davvero multisensoriale, che interesserà il museo di Massa Lombarda». Il progetto, intanto, è stato presentato a Handimatica', la mostra-convegno per l'autonomia e l'integrazione delle persone disabili in programma fino ad oggi a Bologna, negli spazi dell'Istituto e della Fondazione Aldini Valeriani, organizzata dalla Fondazione Asphi. «Grazie a questa rassegna abbiamo già stretto i primi contatti spiega Cavallazzi . Il settore degli allestimenti multisensoriali dei musei è ancora poco sviluppato, il nostro obiettivo è di renderlo sempre più presente e di essere tra le prime aziende italiane che investiranno sullo sviluppo di queste nuove tecnologie».


Fonte: Il Resto del Carlino del 28-11-2010