È su un incantevole prato lungo la statale Sassari-Santa Teresa di Gallura, che sorge l’Alipinta, punto di ristoro, ristorante, bar del consorzio di cooperative sociali Andalas de Amistade. L’alipinta è un progetto imprenditoriale votato ad offrire opportunità di lavoro per chi per diverse ragioni si ritrova escluso dal circuito produttivo, in particolare persone con disagio psichico.Ma la storia di Alipinta nasce ben prima, circa 8 anni fa infatti, la cooperativa sociale Aurora ideava, insieme ai comuni di Viddalba S.M. Coghinas, Badesi, il progetto di inserimento lavorativo Edera. Questa iniziativa ha offerto a diversi pazienti con grave disagio l’opportunità di sperimentare un’esperienza di lavoro retribuita. I responsabili hanno poi voluto proseguire sulla strada della promozione dell’autonomia, percorso che ha evidenziato enormi potenzialità nei ragazzi, crollati di fronte alle difficoltà della vita. Andalas de Amistade, ha pertanto messo in campo sostanziali risorse, (economiche, umane, patrimoniali e politiche) che hanno permesso di realizzare un’attività ricettivo turistica di tipo sociale, €˜l’Alipinta‑¬. L’iniziativa rappresenta un progetto complesso in cui tutela ambientale, benessere sociale e cultura gastronomica locale si fondono per dare vita a un’esperienza di turismo sociale. Grazie alle misure P.O.R 2000-2006 della Regione Sardegna si è potuto investire in un progetto unico sul territorio del Nord Sardegna. L’Alipinta è stata costruita infatti tenendo conto di tutto ciò che le normative comunitarie indicano in tema di salvaguardia dell’ambiente. Impianti fotovoltaici, produzione propria di gas con fosse imof, fitodepurazione delle acque grigie, permettono di avere un’incidenza ambientale per il territorio pari a zero Inoltre il ristorante è stato realizzato con accessibilità totale per le persone con ridotta o difficoltosa mobilità . La gastronomia dell’alipinta promuoverà inoltre i prodotti locali con particolare attenzione a quelli di provenienza dal mondo delle cooperative sociali.
L’Alipinta diventa dunque l’occasione per coniugare gli inserimenti lavorativi, la cura dell’ambiente, l’accessibilità per i disabili e la valorizzazione dei prodotti locali.
Fonte: La Nuova Sardegna del 23-12-2010