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tg5Novità nelle reti Mediaset per sordi, ma anche per stranieri e anziani: a partire da febbraio il telegiornale di prima serata di Canale 5 andrà in onda con sottotitolazione simultanea e in diretta dei contenuti. Una novità che va a beneficio di chi non sente o sente male, ma anche di chi deve imparare la lingua italiana. Sottotitoli dunque per il Tg5 delle 20: l’iniziativa si inserisce nel solco della sperimentazione avviata con il telegiornale di metà mattina (ore 11.30) di Rete 4, dove alla traduzione in Lingua dei Segni (Lis) è stata sostituita la sottotitolazione simultanea dei contenuti. A confermare le novità è il responsabile Comunicazione e immagine di Mediaset, Paolo Calvani.
 
Immediate le reazioni delle associazioni che tutelano le persone sorde. €˜La sottotitolazione ‑¬â€˜ dice Silvana Baroni, ex presidente di Fiadda (Associazione famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi) - favorisce circa 700 mila persone con problemi di udito, nonché le persone extracomunitarie e gli anziani, ed è anche uno strumento per focalizzare la lingua italiana proprio da coloro che non essendo in possesso della nostra lingua, parlata e scritta correttamente, hanno possibilità di arricchirla, aumentando la conoscenza di nuova terminologia e neologismi. Questo risultato è stato fortemente voluto dalla Fiadda che si è impegnata per molti anni in questa direzione‑¬.
 
Meno soddisfatte invece associazioni storiche, come Ens (Ente nazionale sordi) e Anios (Associazione nazionale interpreti Lis) che, nelle settimane precedenti, avevano mostrato perplessità e incertezze. La critica è rivolta alla scelta di Mediaset di abbandonare la traduzione in lingua dei segni (Lis) per concentrarsi solamente sui sottotitoli: come può il sistema dei sottotitoli ‑¬â€˜ si chiedono le due associazioni - comunicare quello che nella sua complessità può invece comunicare la Lis? La preoccupazione è condivisa anche dal presidente di Fiadda, Antonio Cotura. €˜Mi spiace per la chiusura della versione in Lis, ma resto comunque convinto ‑¬â€˜ afferma - che la sottotitolazione sia uno strumento accessibile a tutti i non udenti. Il problema ora sarà fare in modo che i sottotitoli siano fatti bene, perché è un lavoro che richiede delle professionalità specifiche, soprattutto nel campo del giornalismo, dove le modalità di discorso sono molto veloci‑¬.


Fonte: Redattore Sociale