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microscopi ricercaNuovo colpo di scena nella vicenda della piccola Sofia, la bambina di tre anni e mezzo affetta da leucodistrofia metacromatica (malattia degenerativa gravissima che paralizza e rende ciechi), per la quale si potranno riprendere le terapie con le staminali, quella €˜cura compassionevole‑¬ che era stata bloccata da un giudice dopo la prima infusione.

L’ok arriva dunque dal Ministro alla Salute Renato Balduzzi, secondo il quale «quanto è stato fatto concilia il rispetto delle norme e delle sentenze della magistratura con la situazione eccezionale nella quale si trova la bambina». Balduzzi ha aggiunto che «si tratta di quella soluzione concreta che, incontrando i genitori di Sofia mi ero impegnato a favorire entro sette giorni».

Lunedì quindi lo sblocco della situazione che aveva visto uno stop della cura intrapresa dalla piccola agli Spedali Civili di Brescia, dove dopo la prima delle 5 infusioni di staminali previste nell’arco dell’anno la cura era stata  interrotta per decisione del Giudice di Firenze. Motivo dello stop, il fatto che il cosiddetto «metodo Stamina» è stato bloccato dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) il 15 maggio 2012.

Tutto ruota quindi intorno alla valutazione di questa cura. Il ministro Balduzzi aveva spiegato che «non è il ministero a decidere se una terapia deve essere interrotta oppure no» ma che nei mesi scorsi l'Aifa aveva effettuato accertamenti e ispezioni, mentre la magistratura aveva aperto alcune inchieste sul caso della Stamina Foundation. «I risultati dell'indagini dell'Aifa hanno detto che - ha precisato il ministro - il trattamento al quale era sottoposta Sofia era dannoso per la sua salute. Per questo la cura è stata interrotta». Obiezione a cui ha sempre ribattuto la mamma di Sofia: «Dopo la prima infusione, è migliorata sotto diversi aspetti e soprattutto ha avuto salva la vita».

Fonte: Corriere.it

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