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logo farmaciaUna delle parole d’ordine del governo in questi giorni sembra essere liberalizzazioni. Stavolta sembra toccherà alle farmacie. Tre sono gli obiettivi che questa misura, che dovrebbe essere presentata  e approvata il 20 gennaio prossimo in Consiglio dei ministri, si propone. In primis, aumentare il numero di farmacie presenti sul territorio, con relativa crescita della concorrenza, sburocratizzare poi il settore rendendolo maggiormente flessibile, e soprattutto far risparmiare i cittadini.

Se da un lato, però, i rappresentanti dei parafarmacisti spingono per le liberalizzazioni e propongono al ministro Balduzzi un abbassamento della soglia che possa prevedere una farmacia ogni 2.500 abitanti anziché ogni 4.000 come previsto fino ad oggi (per i comuni sopra i 12.500 abitanti), Federfarma è decisamente contraria e rilancia il limite a 3.500.

Altro punto caldo del decreto liberalizzazioni, la misura che riguarda la vendita libera dei farmaci di fascia C che, se accolta, potrebbe comportare un consistente abbassamento medio dei prezzi per i farmaci da banco. Nel complesso, si stima che queste misure di liberalizzazione potrebbero portare a un risparmio di circa 120 milioni di euro l’anno.

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