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 Tsad kadima (un passo avanti)
The Association for the Advancement of Conductive Education in Israel”

TSAD  KADIMA
Tsad kadima (un passo avanti) è un organizzazione di genitori e personale specializzato che ha inserito in Israele il metodo Peto di “conductive education”.
Il metodo Peto è un metodo speciale per bambini e giovani limitazioni motoriche derivanti da paralisi cerebrale.
Il metodo “Peto” è principalmente un metodo educativo-psicologico, che mette la personalità del bambino al centro del lavoro, comprendendo al tempo stesso tutti gli aspetti fisiologici e medici.
La novità del metodo è che, nonostante il fattore basilare dell’invalidità sia  un fattore fisico, la mancanza di funzionalità del bambino cerebroleso deriva, prima di tutto, da un problema psicoeducativo che si sviluppa come risultato della lesione fisica.

Le attivita’ di ‘Tsad kadima”sono principalmente:

  • Centro rieducativo a Rishion le-Zion, che comprende 6 classi d’asilo per circa 40 bambini con inserimento graduale nella normale scuola elementare  vicina
  • Asilo vicino a Hadera con 12 bambini tra 3 e 6anni
  • Asilo a Gerusalemme con 2 classi di 13 bambini provenienti da tutte le parti della città e che rispecchiano tutte le componenti della realtà israeliana di oggi: laici, religiosi, ultraortodossi, arabi-musulmani
  • Programmi educativi speciali ( tipo doposcuola) per bambini e giovani cerebrolesi che studiano in scuole regolari in varie città
  • Programmi speciali per giovani (12-18 anni) per prepararli ad una vita indipendente fuori di casa e per sviluppare le capacità basi per un inserimento nella società.

Sito web www.morasha.it/tzad

ALESSANDRO VITERBO
Derech Hevron, 128 - appart.38
93481 GERUSALEMME ISRAELE
Tel. 02-6713489 – 058 301450
E-mail: aviterbo@internet-zahav.net


L'asilo di Gerusalemme

L’asilo è frequentato da 12 bambini cerebrolesi provenienti dalle diverse parti di Jerushalaim e dintorni e rappresentanti di tutte le variopinte popolazioni che abitano e convivono a Gerusalemme: ebrei, ortodossi e laici, musulmani.

La lista dei vari quartieri di provenienza testimonia più di ogni altra cosa la complessità della situazione dell’asilo: Rehavia , Bakah e Talpiot (centro città), Sanedria e Romema (quartieri ortodossi-haredim), Neve- Yakov e Pisgat-Zeev (periferia), Migdal-Oz e Kfar-Ezion(Kibbutzim di Gush-Ezion), Raas-el-Amud, Wadi-Joz, campo profughi Shoafat (tre bambini arabi -musulmani).

Un arabo di Beit-Hanina fa parte dello staff professionale dell’asilo a fianco del direttore Gadi Leon .

Durante le ultime settimane, la situazione ha influenzato varie cose all’interno dell’asilo. per esempio I bambini di Gush-Ezion non sempre riescono ad arrivare in tempo all’asilo: la strada da Gush-Ezion a Gerusalemme che passa in vicinanza di Beir-Lehem e Beit-Jalla, zone pericolose in questo periodo, non sempre è aperta.

I bambini arabi non sempre riescono ad arrivare il venerdì (giorno predisposto a disordini) dato che in quelle zone di Gerusalemme spesso la polizia chiude le strade e non permette il passaggio.

Anche il conduttore arabo spesso deve passare più di un posto di blocco ogni mattina prima di poter arrivare all’asilo.

Gli incontri dello psicologo con I genitori vanno di volta in volta diminuendo il numero di partecipanti da Gush-Ezion non vengono, dalla periferia hanno paura di lasciare I bambini a casa da soli, I genitori arabi si sentono a disagio a venire a parlare apertamente della vita quotidiana di noi genitori con bambini cerebrolesi: sensazioni, preoccupazioni, atmosfera, stati d’animo, speranze e delusioni.

Continuano invece le giornate di attività comuni bambini- genitori ogni 2 settimane.

Qui gli argomenti che si trattano sono piùspecifici, pratici, tecnici, rivolti più direttamente ai bambini. qui cadono le frontiere, I problemi sono simili, le difficoltà quotidiane, gli sforzi per migliorare le capacità di bambini cosi’ limitati diventono patrimonio comune.

Così ci si ritrova a scambiare informazioni e esperienze, a confrontare progressi, a compiacersi a voce alta per una risposta o espressione esatta di uno dei bambini.

Il direttore dell’asilo con abilità rende tutti i genitori partecipi e riesce a svolgere un programma all’insegna della cooperazione ed armonia. In questo quadro venerdi 10 novembre, all’indomani della giornata di commemorazione ufficiale della memoria di Yizchak Rabin, abbiamo acceso una candela di ricordo come hanno fatto in tutte le scuole e istituti pubblici. Nel nostro asilo la cosa ha naturalmente avuto un significato particolare.

Siamo ancora fiduciosi. Forse proprio da questi piccoli e isolati esempi di cooperazione possa rinascere quell’atmosfera di pace che troppo spesso nell'ultimo periodo ci sembra così lontana.

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