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Una ricerca della Fondazione ONDA, realizzata in occasione dell’attribuzione del premio Bollini RosArgento, mette in luce alcuni dati sul ruolo e i bisogni dei caregiver familiari

In occasione della presentazione della quarta edizione dei Bollini RosArgento, riconoscimento biennale che Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute delladonna e di genere, attribuisce a Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e le Casedi Riposo attente al benessere, alla qualità di vita alla gestionepersonalizzata, degli ospiti, sono stati presentati anche i risultati di una indagine condotta nel 2022 da Fondazione Onda in collaborazione con l’Istituto di ricerca Elma Research, con lo scopo di approfondire il ruolo e i bisogni del caregiver familiare dell’anziano in Italia, permettendo dunque di ipotizzare le modalità con cui le RSA potrebbero venire incontro a tali esigenze.

LA RICERCA SUI CAREGIVER
La ricerca, pur realizzata su un campione limitato di soggetti, nei suoi risultati cruciali ha messo in evidenza alcuni elementi caratterizzanti l’esperienza del caregiving ben noti e costanti: il forte peso che questa ruolo comporta, la solitudine nel portarlo avanti, e la difficoltà, anche psicologica, di affidare il proprio caro a strutture come case di riposo o RSA.


Il campione
L’indagine è stata realizzata da Onda tra il 5 settembre e il 28 ottobre 2022 attraverso interviste online sottoposte a 283 caregiver: persone che assistono, in forma gratuita e
continuativa, uno o più familiari o amici di età superiore ai 70 anni. Gli intervistati sono stati coinvolti attraverso la divulgazione del link da parte di fondazione ONDA attraverso i suoi canali (campionamento non controllato).

Le attività del caregiver
In relazione ai soggetti intervistati da ONDA, dalla survey è risultato che il caregiver si prende generalmente cura di un solo
anziano di circa 85 anni, con cui spesso vive.
Dedicando in media 41 ore alla settimana all’assistenza della persona anziana, 1 caregiver intervistato su 2 fornisce quotidianamente un’assistenza completa al proprio congiunto, anche nei bisogni primari. Rispetto alle attività, il caregievr si occupa regolarmente poi di:
- attività domestiche (pulizie, spesa, ecc) nel 66% dei casi
- gestione delle medicine (somministrazione, ricordo…) nel 67% dei casi

-  prenotazione, accompagnamento alle visite e in generale del percorso sanitario dell’assitito nel 91% dei casi

La fatica dei caregiver
Considerando la difficoltà che un carico assistenziale di questo tipo comporta, i caregiver intervistati hanno dichiarato, nel 65% dei casi, di risentire molto di tale impegno, mentre oltre l’80 percento sarebbe d’accordo nel
ricevere aiuto per gestire il proprio caro.
Il grande stress e la solitudine che i caregiver vivono nell’affrontare un impegno così arduo, registrata anche da questa ricerca, è una purtroppo una conferma.

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Senso di colpa
Nonostante emerga chiaramente la necessità di supporto, solo 1 caregiver su 3 prende in considerazione l’affidamento del proprio caro a una RSA. Infatti, pur ritenute luoghi sicuri dal punto di vista sanitario da più della metà degli intervistati, il senso di colpa che si proverebbe nell’affidare il proprio caro a qualcuno di diverso sarebbe insostenibile per oltre due terzi di loro.
Inoltre, per quasi 2 intervistati su 3, un ulteriore ostacolo potrebbe essere rappresentato dai costi elevati di tale servizio e da come si andrebbe a penalizzare il rapporto tra famiglia ed ospite a causa del poco tempo a disposizione per le visite.

Il commento
“L’indagine condotta da Onda, pur con i limiti del campione, conferma l’elevato stress cui i caregiver sono sottoposti, ed evidenzia la loro richiesta di un aiuto da parte dei Servizi territoriali”, commenta Luigi Bergamaschini, Già Professore Associato in Medicina Interna presso l’Università degli Studi di Milano. “La recente legge delega sulla non autosufficienza va in questa direzione, purtroppo dice ancora poco sulle RSA e su come lo Stato intenda sostenerle e valorizzarle”.

I BOLLINI ROSARGENTO
Intanto, Fondazione Onda, nell’ambito della quarta edizione dei Bollini RosArgento, ha premiato ben 205 le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e le Casedi Riposo, per una iniziativa che gode del patrocinio di 15 Societàscientifiche e Associazioni in ambito geriatrico e della collaborazione di 6 Enti eOrganizzazioni.
Ilriconoscimento su base biennale viene attribuito alle strutture, pubbliche o private
accreditate, attente al benessere, alla qualità di vita e in grado di garantire una gestionepersonalizzata, efficace e sicura degli ospiti.
L’attribuzione dei bollini avviene secondo un punteggio, elaborato da un algoritmo e validatodall’Advisory Board, ottenuto tramite la compilazione di un questionario di candidatura. Ledomande hanno lo scopo di valutare specifici requisiti considerati fondamentali dall’AdvisoryBoard stesso e che tengono conto dell’assistenza clinica e dei servizi generali offerti, manon solo; viene infatti ampiamente valutato anche il lato umano dell’assistenza alla persona,per garantire agli ospiti una buona qualità di vita e una permanenza dignitosa.
Sulla base di questi criteri, è stato attribuito il massimo riconoscimento (3 bollini) a 94strutture, mentre 101 hanno ricevuto 2 bollini e 10 strutture hanno ottenuto 1 bollino.

Tutti i servizi delle strutture premiate nel Bando 2023-2024 sono consultabili sul sito www.bollinirosargento.it.

Redazione

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