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caro papà , le tue parole mi hanno dolorosamente colpito, ma non stupito. Sono una dirigente scolastica da poco andata in pensione dopo 45 anni di servizio. per la mia seconda laurea ho presentato una tesi sulle problematiche dell'handicap: "Luci e ombre nell'inserimento dei portatori di handicap nella scuola!", in cui evidenziavo le problematiche che oggi ti hanno costretto ad una scelta dolorosa, problematiche che altri non vedevano o fingevano di non vedere. Sono trascorsi da allora più di trenta anni e devo ammettere che le cose sono peggiorate. Mancano le competenze ( si prende il titolo di sostegno per tutti i tipi di disabilità con soli 8 esami, quando allora in due anni si prendeva una sola specializzazione); dopo 5 anni gli insegnanti specializzati passano al corso normale e sono sostituiti da ins nuovi che devono costruirsi ex novo la loro esperienza, gli ins di classe delegano all'ins di sostegno tutti i problemi dell'alunno, la didattica che si pratica nelle scuole non è valida neanche per gli alunni senza problemi perché è più che superata ( lezione frontale uguale x tutti, bambini che imparano ascoltando quando sono nati digitali, nessun rispetto dei tempi e modi di apprendere di ciascuno...) come fa una scuola così ad aiutare tuo figlio? eppure i bambini con sindrome di down hanno tante potenzialità che però vanno esplorate. come preside ho comunque avuto la fortuna di aver avuto alcuni ins bravi, che sono stati capaci di portare alunni down al pari degli altri. Ma sono rari, e ci vuole fortuna a trovarne di simili. che tra l'altro non erano neanche la laurea, ma avevano l'amore per i loro ragazzi e la passione per il loro lavoro...e dove li trovi più? oggi li sento solo lamentarsi: poche ore di sostegno, classi numerose...ma sono alibi per nascondere la loro incompetenza.... buona fortuna comunque, a te e alla tua famiglia

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