NOTIZIE PER I DATORI DI LAVORO
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Il datore di lavoro non ha alcun obbligo fiscale: non essendo sostituto di imposta, infatti, non deve operare alcuna trattenuta sulla retribuzione al lavoratore domestico e non deve quindi presentare la dichiarazione modello 770.
Dovrà , comunque, dare al lavoratore la certificazione della retribuzione erogata (il cosiddetto Cud) - al netto delle ritenute previdenziali - per consentirgli di compilare la dichiarazione dei redditi.
Il datore di lavoro che presenta la dichiarazione di regolarizzazione deve versare 290 euro a titolo di contribuzione forfetaria per il trimestre 10 giugno-10 settembre, ha l'obbligo di corrispondere al lavoratore la retribuzione concordata e provvedere al pagamento trimestrale dei contributi previdenziali che in sede di presentazione del modello Unico (o del modello 730) saranno dedotti dal reddito complessivo.
L'importo massimo deducibile - a prescindere dal numero dei collaboratori domestici occupati dal contribuente - è di 1.549,37 euro all'anno.
La spesa deducibile consente di ridurre il reddito imponibile, con un risparmio pari all'aliquota massima raggiunta dal contribuente.
Quanto alla deduzione dei 290 euro a titolo forfettario sarà il decreto del ministero del Lavoro a stabilire se e quanta parte della somma possa considerarsi versata a titolo di contributo previdenziale e possa essere dedotta dal reddito.(ANSA).
Regolarizzati con foglio di via, decidono i prefetti. Domande entro l'11 novembre. Nessun rischio per i datori di lavoro
Regolarizzati anche con il foglio di via, a patto che sussistano "circostanze obiettive riguardanti l'inserimento sociale".
Le "circostanze obiettive" saranno valutate dai prefetti.
In linea di massima, per risultare socialmente inseriti, dovrebbero bastare una casa e un lavoro.
Per la revoca dell'espulsione non sarà necessario presentare ricorso, perché i prefetti agiranno d'ufficio, procedura che non è stata ancora messa per iscritto, ma dovrebbe essere spiegata in una circolare ministeriale.
Alla regolarizzazione non potranno accedere gli immigrati espulsi con accompagnamento alla frontiera e coloro che hanno ricevuto anche solo una denuncia ai sensi degli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, cioè gli immigrati che sono stati colti in flagranza di reato.
Sulla costituzionalità di questa norma si sono sollevati già diversi dubbi, dal momento che, flagranza o no, fino a quando una sentenza non passa in giudicato, non si può considerare colpevole nessuno.
Il numero dei regolarizzati con foglio di via, sarà decurtato dalla quota del decreto flussi del prossimo anno.
Questa norma, giudicata "un pasticcio" dall'opposizione, è il tributo pagato dalla maggioranza alla Lega, che in cambio ha ritirato l'emendamento che poneva un tetto di 30mila unità per i regolarizzabili.
Approvato anche lo slittamento dei termini per la regolarizzazione: tutti i lavoratori subordinati extracomunitari, come colf e badanti, avranno tempo fino all'11 novembre per riconsegnare alle poste i moduli compilati.
I "più regolarizzati di tutti", infine, saranno senza dubbio i datori di lavoro, che non saranno punibili per nessuna delle irregolarità compiute prima della domanda per l'emersione dei loro dipendenti, anche se quest'ultima dovesse essere respinta.
