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Buongiorno,
mi chiamo S. e di professione sono educatore di sostegno presso una scuola media. Proprio in forza della mia professione, e perchè no, esperienza, insieme con mia mamma abbiamo deciso di aprire un locale pubblico dove poter accogliere persone con disabilità garantendo loro un servizio particolare. Il suddetto locale si configurerebbe come una tisaneria e siamo intenzionate a creare un ambiente accogliente per tutti, creeremo delle flashcards con caa, tavolini adatti all'appoggio di persone con carrozzina ecc. per portare avanti questo progetto dobbiamo abbattere una barriera architettonica, in pratica, rompere un pezzetto di marciapiede e convertirlo in una rampetta. a livello catastale, il marciapiede è considerato corte del condominio dove questo locale è situato. Ora, mi chiedo e Vi chiedo, devo chiedere il permesso al condominio per poter abbattere tale barriera? Ho già letto ogni tipo di articolo nel codice civile, e non sono riuscita a trovare risposta. Posto che questo adeguamento non andrebbe a ledere l'edificio dal punto di vista statico nè ne rovinerebbe il decoro architettonico dell'edificio, non può il comune accordarmi semplicemente la SCIA senza necessità di parere preventivo del condominio non trattandosi di opera privata bensì di opera per locale pubblico? Inoltre, so per certo che il condominio vorrebbe tentare di ostacolarmi perchè dall'altra parte del palazzo c'è un bar e si teme concorrenza... Non so proprio come fare... Vi prego, mi restate voi. aiutatemi! Grazie
S.

La risposta dell'ing. Marchetti

Penso che debba chiedere il permesso in quanto sfrutterà una parte comune del condominio. Attenzione perché ci sono anche incredibili sentenze che privilegiano la fruizione delle parti comuni rispetto alla necessità del disabile!! Ne abbiamo già parlato in alcune risposte in questa rubrica.

Ing. Marco Marchetti
www.vimec.biz


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