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Salve, sono la mamma di un bambino disabile inserito in una classe 4 della scuola primaria. Il bambino è in situazione di gravità e grazie alla deroga ha ottenuto quasi il massimo delle ore di sostegno.
Il comune ha mette a disposizione degli alunni disabili della scuola gli assistenti igienico sanitari, ma questa è L'unico servizio fornito.
Non esistono né educatori né altre figure che possano in qualche modo aiutare l'inserimento e l'integrazione di questi bambini.
Anche come ASL siamo carenti: non sono presenti  psicomotricisti né logopedisti.
Tutto grava sulle famiglie che devono attivarsi e sostenere le spese per avere dei trattamenti riabilitativi.
Come genitori possiamo pretendere che il comune si attivi per sopperire a tale mancanza? In che modo?
Poiché insegno nella stessa scuola ho chiesto al DS se possiamo fare qualcosa per sopperire a qualcuna delle carenze ed eventualmente poter richiedere personale specializzato,considerato che possiamo contare soltanto sui docenti di sostegno e ciò devo purtroppo dire, che spesso lascia il tempo che trova.
Spero che Lei possa darmi delle indicazioni, purtroppo vivere in un piccolo centro del sud ci taglia fuori da tutto e se possibile aumenta il dramma che come famiglie viviamo quotidianamente.
La ringrazio infinitamente
L.

La risposta dell'esperta scuola

Lei ha già fatto alcuni passi importanti, quali cercare di capire e contemporaneamente di smuovere la situazione. Tuttavia, non basta. Se è vero che i piccoli comuni possono avere difficoltà a garantire i servizi educativi e di assistenza scolastica, mi sembra che nel suo caso lei voglia soprattutto poter contare su altre attività di supporto alla scuola e alla famiglia. Il comune dovrebbe essere a conoscenza di quanto previsto e reso obbligatorio dagli articoli 12 e 13 della legge 104/92 e dall’articolo 2 del DPR 24/02/1994:
€˜13. Integrazione scolastica. - 1. L'integrazione scolastica della persona handicappata nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle università si realizza, fermo restando quanto previsto dalle leggi 11 maggio 1976, n. 360, e 4 agosto 1977, n. 517, e successive modificazioni, anche attraverso:
a)    la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi e con altre attività sul territorio gestite da enti pubblici o privati. A tale scopo gli enti locali, gli organi scolastici e le unità sanitarie locali, nell'ambito delle rispettive competenze, stipulano gli accordi di programma di cui all'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro della pubblica istruzione, d'intesa con i Ministri per gli affari sociali e della sanità , sono fissati gli indirizzi per la stipula degli accordi di programma. Tali accordi di programma sono finalizzati alla predisposizione, attuazione e verifica congiunta di progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché a forme di integrazione tra attività scolastiche e attività integrative extrascolastiche. Negli accordi sono altresì previsti i requisiti che devono essere posseduti dagli enti pubblici e privati ai fini della partecipazione alle attività di collaborazione coordinate;
b) la dotazione alle scuole e alle università di attrezzature tecniche e di sussidi didattici nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico, ferma restando la dotazione individuale di ausili e presìdi funzionali all'effettivo esercizio del diritto allo studio, anche mediante convenzioni con centri specializzati, aventi funzione di consulenza pedagogica, di produzione e adattamento di specifico materiale didattico‑¬
Gli accordi possono essere stipulati a livello provinciale e/o comunale e definiscono impegni, compiti e risorse degli enti locali, delle ASL e delle scuole.
La recente intesa Governo-Regioni del 20 marzo 2008, prevede, inoltre, una serie di interventi atti a raccordare le molteplici azioni necessarie per l’integrazione scolastica.
Infine, consulti il sito dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Ufficio Scolastico Provinciale dove troverà bandi, avvisi, che permettono alle scuole di partecipare a progetti e iniziative per realizzare attività di integrazione.

Ada Maurizio
Dirigente scolastico

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