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Gentile Dott.ssa, sono la mamma di un bimbo di 40 mesi e affetto da 2 malattie rare(Prader Willi e Kavasaki).La Asl di appartenenza gli ha riconosciuto l'handicap grave e, nell'ambito di questo, gli è stato infine riconosciuto l'handicap motorio e psichico.
Quest'anno il bimbo frequenta il primo anno di scuola materna. La Dirigente nonostante avessimo fatto a giugno un GLH appellandoci alla Sentenza n.80/10 sull'assegnazione delle ore di sostegno in deroga a mio figlio lei aveva destinato 10 ore di sostegno (ne sono venuta a conoscenza il 25 agosto) Mi aveva spiegato di non aver ottenuto per mio figlio dal USP ore in deroga e che lei aveva disponibili due insegnanti di sostegno per un totale di 50 ore da distribuire su 5 disabili di cui 2 con handicap grave.
Quindi lei avrebbe destinato a ogni disabile 10 ore di sostegno.
Ma il numero delle ore di sostegno non lo definisce la gravità dell'handicap? Mi spiego la mia Dirigente non avrebbe dovuto assegnare più ore ai due alunni con handicap grave?
Io mi sono rivolta il 31 agosto all'USP e, consegnando tutta la certificazione medica al Dirigente responsabile dell'osservatorio per l'integrazione scolastica, ho ottenuto una cattedra piena per mio figlio che il Dirigente ha indicato come  "psico".
La scuola è iniziata il 12 settembre, l'insegnante di sostegno mentre trascorrevano i tempi burocratici (mi son rivolta all'USP il 31 agosto) è arrivata a scuola il 4 ottobre.
Premetto che la mia Dirigente a settembre aveva perso per maternità una delle due insegnanti di sostegno dall'organico di diritto e che essendogliene rimasta solo una ha destinata quella rimasta all'altro bambino con handicap grave Le chiedo se il bambino fino al 4 ottobre poteva stare senza insegnante di sostegno? e cosa avrebbe dovuto fare la Dirigente che si ègiustificata spiegandomi che essendole rimasta una sola insegnante di sostegno aveva dovuto destinarla all'altro disabile con handicap grave che frequentava già il 2° anno di materna mentre mio figlio essendo il 1 ° anno doveva fare l'inserimento con orario iniziale di frequenza ridotto. Per cui poteva non avendo lei altre risorse stare senza sostegno in attesa che non appena veniva formalizzata l'assegnazione alla scuola della cattedra piena si nominasse un insegnante per lui. Questa procedura era regolare?
Ancora dal 4 ottobre al 31 gennaio 2011 l'insegnante di sostegno (non Abilitata) che è residente a Napoli e che ha 2 bimbe piccole ha garantito la sua presenza per circa 10/12 giorni al mese.
La Dirigente non ha mai nominato supplenti per le sue assenze.
Non è stato redatto il PDF,nè un PEI adeguato.
Mi è stato detto che il bimbo che ha un ritardo motorio e un ritardo cognitivo di grado medio segue il programma della classe.
Stufa ho chiesto alla Dirigente a partire dal mese di febbraio per ogni assenza dell'insegnante di sostegno di nominare un supplente e di utilizzare il supplente sulla classe e una curriculare su mio figlio.
Questa richiesta può trovare accoglimento?
Chi deve aiutare una insegnante non abilitata a redigere un PEI ? Cosa deve fare la Dirigente che con queste numerosissime assenze sta violando il diritto allo studio e non sta garantendo integrazione scolastica?
Mi perdoni per il mio parafrasare,ma ho ancora due domande da rivolgerle.
1. avendo ottenuto per quest'anno una cattedra piena posso sperare che ciò si ripeterà anche per il 2011?
2.come posso fare per garantire a mio figlio una insegnante abilitata. Tenga presente che la Dirigente mi ha detto di non avere personale di sostegno di ruolo per la materna e che forse potrebbe per il 2011 assegnarmi una insegnante di sostegno di ruolo che segue quest'anno una bimba sorda che l'anno prossimo lascerà la scuola.
Ma una insegnante che affianca didatticamente una alunno sordo ha le competenze per lavorare su un bimbo con ritardo cognitivo medio e turbe emotivo comportamentali.
Le chiedo perdono in anticipo per le numerose domande alle quali spero risponderà .
In 3 anni di vita a mio figlio son già state diagnosticate 3  malattie  importanti.
Il papà ha dovuto smettere di lavorare ed io ho oberato lei di domande perchè non ho possibilità economica di rivolgermi ad un legale.
Sentiti ringraziamenti per la cortesia che vorrà riservarmi.
J.


La risposta dell'esperta scuola


La situazione che lei descrive è comune a tante realtà , sia per la forte presenza di docenti precari che ricopre i posti di sostegno, sia per le conseguenze che ciò comporta: cambi continui di insegnanti, assenza di continuità da un anno all'altro, inesperienza data dalla giovane età , ecc.
Da quanto mi scrive, la dirigente ha fatto ciò che poteva, distribuendo le esigue risorse nelle classi con gli alunni disabili. La gestione dell'integrazione scolastica, tuttavia, pur dovendo tenere conto di vincoli normativi, è supportata da alcuni strumenti che, se ben usati, garantiscono la correttezza delle procedure e la qualità degli interventi. Mi riferisco in particolare ai gruppi di lavoro di istituto e operativi. Sono quelle le sedi dove si definiscono le strategie per l'integrazione e le scelte dell'istituto. Come saprà ne fanno parte i genitori, nel primo caso come rappresentanza, nel secondo come diretti interessati. Per esempio, nel GLH di Istituto i genitori sono informati circa le modalità di sostituzione dei docenti di sostegno, si condividono i criteri di distribuzione delle risorse di sostegno, si condivide l'utilizzo delle risorse e si avanzano proposte.  Nei GLH operativi si collabora per la redazione del PDF e del PEI. Le propongo di dare la sua disponibilità per far parte del GLH di istituto e di esigere almeno due riunioni l'anno del GLH operativo. Sono appuntamenti obbligatori, previsti sia dalla legge 104/92 che dal DPR 24 febbraio 1994. Infine, le cito una nota del Ministero dell'istruzione che riguarda le sostituzioni dei docenti assenti: nota 9389 dell'8 novembre 2010.

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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