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Buongiorno, chiedo cortesemente come comportarmi in merito a quanto, segue: il mio bimbo ha 8 anni e frequenta la classe 3a; ha la necessità di essere assistito dal punto di vista igienico in quanto per la sua disabilità non è completamente autonomo circa i bisogni fisiologici.
Ogni anno ricevo delle telefonate dal preside o dalle bidelle le quali si lamentano del fatto che il bambino non si impegna, che il personale deve occuparsi anche della sicurezza degli altri bambini, che sono in pochi, ecc.
L'ultimo fatto risale ad oggi: ci sarà una gita a cui ritengo il bambino abbia tutti i diritti di partecipare, ma la scuola a causa del taglio personale non garantisce un'assistenza. Le insegnanti, pur di non deludere il bimbo, ci penseranno loro; ma è giusto tutto questo?
Per noi genitore è giusto essere costretti a vivere, oltre alla sofferenza ed al resto, queste situazioni? Dov'è la "Scuola"?
Grazie
G.

La risposta dell'esperta scuola

Come saprà , l’assistenza è dovuta nei casi in cui la disabilità comporta la mancanza di autonomia. La presenza dell’assistente deve essere garantita anche nei viaggi e nelle visite di istruzione. L’assistenza di base può essere svolta dal personale collaboratore scolastico. Se la scuola nega al bambino la possibilità di fare una gita, lei ha diritto di avere spiegazioni chiare. Ricordo sempre a chi scrive su queste pagine che il GLH è un momento molto importante per programmare il processo di integrazione in tutte le sue fasi e la presenza dei genitori è vincolante. In altre parole, lei deve essere presente al GLH e in quella sede pretendere la massima collaborazione, le informazioni utili affinché il bambino sia pienamente integrato a scuola.
La invito a consultare la pagina su questa rubrica nella sezione degli approfondimenti dedicati all’integrazione scolastica.

Ada Maurizio
Dirigente scolastico

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