Buongiorno,
ho un questito riguardante il "ricovero c/o strutture ospedaliere o parificate " degli invalidi lg104/92 - ho entrambi i genitori residenti presso la struttura per anziani residenziale CONSORZIO ARCHIMEDE s.c. , struttura nella quale non viene garantita nelle 24 h. la presenza del medico ma solo 2 volte a settim. mentre l' infermiera rimane h.24 anche se si divide per nr. 4 piani più il reparto Alzheimer . il datore di lavoro può EQUIPARARE I 2 TIPI DI ASSISTENZA e considerare come se fosse assistenza medica per 24 h ? p.s. mia mamma è in stato semi-vegetativo- una facoltà rimasta Deglutizione solo se imboccata.
Nel Caso avessi diritto ad i permessi NON SOLO PER USCITA X VISITE E TERAPIE dalla casa di riposo, vale la dichiarazione della mamma che GRADISCE LA MIA ASSISTENZA ? anche se risale a 3 anni fa....ORA OVVIAMENTE NON è IN GRADO DI SCRIVERe.
Grazie Mille
M.C.
La risposta dell'avv. Colicchia
Egregia Signora, la dichiarazione di sua madre, anche se fatta per iscritto necessita di riscontri oggi, non possibili dalla stessa ma soltanto da terze persone. In merito alla gestione del servizio di assistenza nella struttura, deve intendersi che i medici offrano un servizio corretto nell’esercizio delle loro funzioni professionali. Come sia regolata l’attività professionale, ovvero, come possa essere contestata una interna attività professionale in tale struttura, mi sembra alquanto difficile, se non si evidenzia un oggettivo disagio sul paziente.
Certo è significativo che esistendo pazienti in gravissimo stato invalidante, il centro non mette a disposizione per tutte le 24 ore medici o personale paramedico in ogni singola stanza, o a disposizione per ogni singola persona.
Purtroppo ogni struttura ha dei regolamenti interni. Per quanto riguarda i permessi a cui Lei si riferisce, condizione essenziale per poter richiedere i permessi 104 è che al familiare da assistere, sia stata accertata la condizione di handicap in situazione di gravità (art. 3 comma 3 Legge 104/1992), ma anche, che la persona con disabilità non sia ricoverata a tempo pieno intendendosi con ciò il ricovero per le intere ventiquattro ore presso strutture ospedaliere o simili, sia pubbliche che private che assicurano assistenza sanitaria continuativa.
Saluti
Studio Legale
Avv. Roberto Colicchia
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