Salve avvocato, le scrivo per conto di un’altra persona. Il signore dopo che la commissione gli aveva dato una percentuale del 55%di invalidità, con la madre in vita, è stato chiamato dai medici dell 'INPS che gli hanno richiesto un certificato dello psichiatra, ma lui non ci è voluto mai andare dallo psichiatra. Nel frattempo la madre è deceduta e dopo tante nostre sollecitazioni è andato a farsi visitare, ha avuto il certificato e ha richiesto un 'altra visita di aggravio. Ora lui sicuramente avrà l'inabilità al lavoro ma la madre è deceduta! Poiché in passato ha avuto un tutor ed era stato seguito dall'ASL si potrebbe fargli avere tramite un giudice la reversibilità della madre?
La risposta dell'avv. Colicchia
Gentile Signore/a;
in base alla normativa vigente la pensione di reversibilità spetta ai figli che alla data della morte del genitore siano minori, studenti o inabili e a suo carico.
Il diritto alla pensione ai superstiti sussiste, dunque, indipendentemente dall’età e dalla condizione di studente quando il figlio, a carico fiscale del genitore deceduto, sia riconosciuto “inabile al lavoro”.
Tuttavia, sia per stabilire l’inabilità al lavoro sia per la vivenza a carico del figlio, l’ente erogatore prende come riferimento il momento del decesso del genitore ossia la situazione al momento della morte della persona pensionata di cui si intende chiedere la reversibilità.
Di conseguenza non si ha diritto alla reversibilità nel caso l'inabilità sopraggiunga successivamente alla morte del genitore pensionato. Il fatto che il soggetto sia stato seguito dall’ASL o abbia avuto un tutor non può considerarsi sufficiente a dimostrare l’inabilità, che deve essere riconosciuta dalla commissione preposta.
Spero di esserle stato di aiuto.
Cordiali saluti.
AVV. ROBERTO COLICCHIA
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