Menu

Tipografia

Sono la mamma di una bimba disabile di 8 anni e da quando mia figlia ha ricevuto un indennizzo per una mala sanità, i servizi sociali hanno detto che dobbiamo dare il contributo del 50% su quello che viene stanziato ad Asia per gli educatori e ci hanno tolto le cure familiari senza motivare e senza avvisarci tramite raccomandata o quant'altro, è così che funziona?
Preciso che l'indennizzo che ha ricevuto non mi permette neppure di acquistare un alloggio per la bambina tanto la cifra è irrisoria in base a quello che era stato richiesto.
Grazie cordiali saluti.
F.

La risposta dell’avv. Colicchia

Buongiorno,
premetto che le informazioni da lei fornitemi risultano piuttosto lacunose, in quanto per riuscire a rispondere in maniera corretta ed esaustiva al quesito, bisognerebbe conoscere la “domanda” avanzata in tema di indennizzo, il genere di atto che ha concesso tale indennizzo, e l’organo decidente. Tuttavia, cercherò di darle alcune informazioni che ritengo possano esserle di ausilio.
In materia di finanziamento delle prestazioni socio-sanitarie dopo la modifica del titolo V della Costituzione  molte responsabilità  che prima venivano gestite a livello centrale si collocano ora all’interno delle singole regioni.

Il quadro normativo nazionale non rappresenta più, dopo dette modifiche, un assetto normativo vincolante, ma, un punto di riferimento offerto all’autonomia delle regioni. In questo scenario mancano soluzioni giuridiche efficaci per una adeguata tutela dei  più deboli.
Spetta, infatti, a queste ultime stabilire gli obiettivi, le funzioni, i criteri di  erogazione e di finanziamento delle prestazioni socio-sanitarie nonché le modalità ed i criteri di  definizione dei progetti assistenziali personalizzati.
La ripartizione dei costi delle prestazioni socio-sanitarie è un aspetto molto importante che rileva  per determinare lo sviluppo o meno di determinati servizi condizionando, inoltre,  la  dimensione degli oneri che verranno richiesti ai disabili e alle loro famiglie per la fruizione dei  servizi stessi.  Infatti, le quote, non coperte dal Servizio Sanitario, sono poste a carico degli  assistiti (e delle loro famiglie) e dei comuni in quote che possono variare ampiamente, anche in  relazione alla tipologia del servizio.
Quanto all'assegno di cura, è bene sottolineare che la sua erogazione è connessa ad alcuni fattori: il reddito, determinato tramite l'Isee, (indicatore che tiene conto, oltre che del reddito vero e proprio, anche di altri fattori che concorrono al benessere della famiglia quali proprietà immobiliari, depositi bancari etc.); il bisogno assistenziale della persona non autosufficiente.
Qualora vengano meno i requisiti economici esso può essere revocato d’ufficio.
La invito, tuttavia, considerata  l’ assenza di comunicazioni, a recarsi presso l’ufficio territoriale competente per ottenere le dovutechiarificazioni.
Spero di esserle stato di aiuto.
Il nostro Studio Legale offre consulenza ed assistenza nel settore civile, si avvale della collaborazione di qualificati professionisti in tutta Italia.


Cordiali saluti
Avv. Roberto Colicchia


Studio Legale
Avv. Roberto Colicchia

Via Risorgimento Prol., 66 89135 - Reggio Calabria
Via G. Garibaldi, 118/c  91020 - Petrosino (Tp)
email   avv.robertocolicchia@tiscali.it
pec  roberto.colicchia@avvocatirc.legalmail.it

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy